Il tempo che si è fermato nel lontano 79 d.C. con la distruttiva eruzione di Pompei sembra lentamente riprendere a scorrere nella città campana. I protagonisti odierni sono 4 ritratti in tondo che emergono dalla Casa di Leda e il Cigno. Come comunicato dal Parco Archeologico di Pompei, si tratta dei volti di quattro ragazze, splendidamente conservatisi. Vediamoli più da vicino.
Durante i lavori di rimozione di pietre ed altri detriti per raggiungere il piano pavimentale della “Casa di Leda“, gli archeologi si sono imbattuti nelle opere in questione. Si tratta di due ambienti abitativi della casa, in particolare il 7 ed il 25. Interessata dagli scavi è anche un’altra unità abitativa vicina a quella in questione.
I lavori fanno parte del “Grande Progetto Pompei“, che mira al recupero di quanto più materiale decorativo possibile dalle macerie dei vecchi edifici pompeiani. Ma ad attirare l’attenzione può essere, comprensibilmente, il nome peculiare della domus in questione. La casa prende il nome da uno dei bellissimi affreschi presenti nel cubicolo, ovvero nella camera da letto.
Si tratta di scene di amore, appropriate al luogo, e riferite alla mitologia. Il cigno è infatti Giove, che muta le sue sembianze in quelle dell’animale come solito degli dei nei racconti e nei miti antichi. Leda invece è la moglie di Tindaro, il re di Sparta, con cui Giove giace sotto le mentite spoglie di elegante animale.
Fra le bellissime decorazioni della stanza in questione ci sono diverse cornucopie, simbolo di prosperità, e addobbi floreali delicatissimi. Al loro fianco vi sono numerosi altri affreschi e decorazioni tipiche del IV stile. La scoperta non si limita solo ai quattro tondi con volti di donne ed ai bellissimi altri affreschi ma, in un locale che fungeva da sottoscala, giacevano anche diversi contenitori interessanti.
Si tratta di una dozzina di contenitori in vetro, ben otto anfore e anche un imbuto bronzeo. Gli studi in seno al grande progetto continuano, con la speranza di ulteriori scoperte che possano arricchire ulteriormente la storia tanto triste quanto storicamente magnifica di Pompei.