Una giovane coppia norvegese scavava tranquillamente nella proprietà familiare della propria abitazione quando rimase sconvolta da dei ritrovamenti insoliti. Il giovane Oddbjørn Holum Heiland infatti trovò prima una pietra che segnalava una sepoltura, ma questa era del tutto normale, non attirò la sua attenzione. Continuando il lavoro con la sua vanga però la sua attenzione venne catalizzata da un corredo funerario di 1000 anni fa.
Il primo ritrovamento, come detto, non fu notevole, almeno per Oddbjørn. Man mano che il secchio si riempiva di detriti e materiali scavati però, si rese conto che c’era molto più che semplice terra. Emersero lentamente una serie di perline, forse per una collana, un’elsa di una spada, la testa di un’ascia, ed altri reperti.
Molto coscienziosamente il giovane avvertì l’archeologo della contea Joakim Wintervoll e Jo-Simon Frøshaug Stokke, esponente del Museo di storia culturale di Oslo. I due capirono subito che lo scavo era di enorme interesse archeologico e culturale. Si era davanti ad una tomba vichinga di oltre un millennio fa.
Si tratta infatti di una coppia vichinga che, dopo l’incinerazione, rito funerario che consiste nel bruciare la salma, fu seppellita insieme al corredo. Questo infatti era al contempo maschile e femminile. Le armi del guerriero, con l’ascia e l’antica spada e le perline o utensili come la fusaiola per filare e le spille decorative per la moglie.
Di grande importanza è anche il segnacolo, ovvero la pietra che segnalava la sepoltura. Nonostante il giovane non gli diede importanza, gli archeologi ne sottolineano il grande valore. Sommerso dalla terra questo si conservò in ottimo stato fino al giorno del ritrovamento. Tuttavia non contiene incisioni o dettagli particolari che arricchiscano ulteriormente il suo valore.
Prestate dunque attenzione mentre scavate. La storia è sempre dietro l’angolo, o meglio, sotto la terra. Ricordate inoltre che tutti contribuiamo alla tutela storica, anche comportandoci come il giovane. Siate coscienziosi e valorizzate la storia, noi invece continuiamo a raccontarvela.