Il primo novembre del 1894, all’età di 26 anni, dopo l’improvvisa morte del padre, Alessandro III, Nicola II divenne lo Zar di tutte le Russie. Non era propriamente fatto per svolgere questo ruolo. Lui stesso ammise che non voleva essere Zar, non sapeva nulla di come si governasse il Paese e di come si parlasse ai ministri.
Dunque, la sua sostanziale inesperienza, unitamente ad un carattere fragile e alla fede incrollabile nella sua legittimità per diritto divino mentre la popolazione chiedeva cambiamenti lo portarono alla rovina. Due settimane dopo la morte del padre il nuovo Sovrano sposò Alice d’Assia, meglio conosciuta come ”Zarina Alessandra”. Il suo fu un matrimonio d’amore, cosa per nulla comune nelle grandi corti Europee. Questa unione, però, fu invisa a molti, primo fra tutti al padre dello Zar.
La Zarina Alessandra, per la verità, fu molto impopolare. Aveva un carattere particolare e non partecipava con piacere agli eventi promossi dall’aristocrazia russa. Preferiva di gran lunga condurre una vita riservata, lontano dagli sfarzi e dalla corruzione che serpeggiava tra le stanze di quei palazzi nobiliari. Anche Nicola la assecondava in questo. Dunque, già dalla loro incoronazione, sia i sudditi che i nobili iniziarono a mal sopportare la coppia reale. Vedevano il Sovrano come una persona debole, senza carattere e la Zarina come una donna difficile, la straniera che non voleva adattarsi al suo nuovo ruolo. Nicola II voleva continuare a governare il paese mantenendo la stessa linea del padre, ancora molto affezionato ai valori dell’Ancien Règime.
Ma questo, nella Russia del suo tempo, non era più possibile. Contadini, operai, chiedevano con forza rivendicazioni e la linea dura dello Zar, dei ministri non fece altro che alimentare il sentimento rivoluzionario che in pochi anni infiammò il paese. Altro fatto che destò grande incertezza fu la difficoltà che ebbe la coppia reale nel generare un erede. I due ebbero quattro figlie, che amarono molto, nonostante la Nazione richiedesse con forza un erede. Infatti, il tanto atteso figlio maschio arrivò solamente nel 1904.
Ma la gioia per il lieto evento durò ben poco per i due sfortunati genitori. Al momento del taglio del cordone ombelicale, tutti i presenti si accorsero del fatto che ci fosse qualcosa che non andasse. Infatti, la ferita continuò a perdere sangue in modo anomalo: la situazione fu subito chiara, lo Zarevic Alessio soffriva di emofilia. Si tratta di una condizione che lo esponeva al pericolo di forti emorragie interne in seguito ad ogni minimo trauma. patologia che ereditò dalla bisnonna inglese.
Questo fatto causò alla madre, la Zarina, un forte senso di colpa. La donna iniziò a sviluppare un attaccamento patologico verso suo figlio, che la portò a chiudersi ancora di più e ad affidarsi alla superstizione. Infatti, i medici non riuscivano a lenire i dolori del piccolo Alessio. Iniziarono a giungere a corte molti santoni, il più famoso tra questi fu Rasputin, che esercitò una grande influenza sulla coppia reale. Tra le decisioni più funeste di Nicola II ci fu quella di entrare nel Primo conflitto mondiale. Il suo paese era del tutto impoverito ed impreparato, tanto che la Russia cadde in ginocchio. Questo segna l’inizio della fine per la famiglia imperiale, portandola agli esiti che sono tristemente noti.