Manuela ChimeraGli antichi romani sapevano che nelle acque delle loro terme di Bath erano presenti dei prodotti naturali antimicrobici (NP)? Forse non in tali termini, però sapevano che le loro terme avevano effetti benefici per la salute. Ebbene: un recente studio pubblicato sulla rivista The Microbe ha analizzato campioni di acque provenienti dalle terme romane di Bath, nel Regno Unito, rilevando un’elevata diversità batterica.
Tanti batteri nelle terme romane di Bath
Le terme romane di Bath sono l’unica sorgente termale del Regno Unito. Nonostante questo, ancora non si sapeva molto sulla diversità microbica delle loro acque. Così i ricercatori hanno prelevato acqua dalle sorgenti di King’s Spring (qui l’acqua arriva a 45°C) e Great Bath (l’acqua arriva a 30°C), effettuando il sequenziamento metagenomico per capire quali batteri fossero presenti. Inoltre i campioni sono stati utilizzati anche per l’isolamento colturale di produttori di NP antimicrobiche.
I ricercatori della School of Biomedical Sciences dell’Università di Plymouth hanno così scoperto che, a livello di phylum, nella sorgente di King’s Spring erano presenti Crenarchaeota, Aenigmarchaeota e Nanoarchaeota. Invece in quella di Great Bath erano presenti maggiormente Cianobatteri e Proteobatteri. In entrambi i siti erano comunque presenti Cyanobacteria, Bacteroidota , Proteobacteria e Nitrospirota.
Ma quello che interessava erano i papabili candidati produttori di NP antimicrobici. Ebbene, in tutti i campioni esaminati erano presenti i phyla Actinobacteria e Myxococcota, possibili produttori di queste sostanze antimicrobiche naturali.
Fra i batteri isolati, ben 15 hanno dimostrato di avere un’attività ad ampio spettro contro i patogeni umani. In un comunicato stampa Zofia Matyjaszkiewicz, responsabile delle collezioni delle terme romane e co-autrice dello studio, ha spiegato che le persone hanno visitato per migliaia di anni le sorgenti di Bath. Se amate i romanzi ambientati in epoca Vittoriana, i bagni termali di Bath sono un must delle vacanze degli inglesi aristocratici e benestanti dell’epoca.
La responsabile ha ribadito che, anche nel periodo Vittoriano, le terme di Bath erano usate per le loro presunte proprietà curative. Questo avveniva sia bevendo le acque che immergendosi. Studiare i microrganismi potenzialmente utili dal punto di vista clinico e presenti nelle acque termali potrebbe aiutare a sviluppare nuovi antibiotici in un momento in cui la resistenza dei batteri ai farmaci è responsabile della morte di 1,27 milioni di persone all’anno.
