Più di 7.000 anni fa i nostri più remoti antenati navigavano utilizzando delle canoe tecnologicamente sofisticate, contrariamente a quanto si è pensato finora. I sub-archeologi operativi sul fondale del lago di Bracciano hanno potuto posare il loro sguardo meravigliato sulle più antiche imbarcazioni neolitiche mai rinvenute nell’intera area mediterranea. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati dalla rivista scientifico-divulgativa PLOS ONE.
Si sapeva già come in epoca neolitica le persone viaggiassero via mare, sfruttando specchi lacustri o corsi fluviali. Tuttavia le nostre conoscenze a riguardo non andavano oltre il IV millennio a.C. I ritrovamenti nei pressi del villaggio neolitico La Marmotta (RM) spostano ancor più indietro le lancette del tempo. Gli scavi hanno riportato alla luce ben cinque piroghe risalenti ad un periodo compreso tra il 5700 ed il 5000 a.C.
La tecnica di costruzione prevedeva l’irrobustimento grazie a stecche trasversali, scelta figlia di un’ingegnosità avanzata. Quattro sono i tipi di legno usati per la realizzazione delle canoe. Una di queste presenta un triplice supporto – anch’esso ligneo – a forma di T. L’oggetto presenta dei fori attraverso i quali si presuppone passassero corde per le vele o comunque elementi nautici non meglio precisati.
Gli autori della pubblicazione non si risparmiano nel descrivere l’eccezionalità della scoperta. Essi sono meravigliati dalla fattura di queste imbarcazioni neolitiche, la cui costruzione richiedeva una conoscenza dettagliata della progettazione strutturale e delle proprietà del legno, oltre allo sfruttamento di una manodopera specializzata.
I ricercatori pensano comunque di trovarsi di fronte alla punta dell’iceberg. Probabilmente nel solo sito di La Marmotta potrebbero trovarsi molti più reperti del previsto. Il lago di Bracciano risulta essere la strada del futuro, in tal senso.
Concludo con il citato di uno degli autori della pubblicazione, secondo me esemplificativa dell’intera scoperta: “La datazione diretta delle canoe neolitiche di La Marmotta rivela che sono le più antiche del Mediterraneo, offrendo preziose informazioni sulla navigazione neolitica. Questo studio rivela la straordinaria sofisticazione tecnologica delle prime comunità agricole e pastorali, evidenziando le loro abilità nella lavorazione del legno e nella costruzione di imbarcazioni complesse”.