Storia Che Passione
Naucrati, la città greca fondata sul Delta del Nilo

Naucrati, la città greca fondata sul Delta del Nilo

Avete mai sentito parlare di Naucrati? Beh, non è un nome ordinario, il che un po’ mi stupisce. Naucrati fu infatti una florida città fondata da coloni greci nel VI secolo a.C. sulla sezione occidentale del Delta del Nilo. Un avamposto ellenico che per diverso tempo detenne il monopolio commerciale interregionale dell’Egitto durante la XXVI Dinastia. Una realtà fattuale (di cui possediamo valide testimonianze archeologiche) che oscura, almeno sulla carta, il mito per il quale l’Egitto ellenistico sia sorto con la conquista del paese da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C. e con la fondazione della capitale Alessandria.

Naucrati, la città greca fondata sul Delta del Nilo

La storia di Naucrati è lontana nel tempo e affonda le sue radici nel regno del faraone Psammètico I (664-595 a.C.). Il legame tra il re egizio e i greci è molto più profondo di quanto si possa credere. Naucrati non fu altro che una ricompensa che il sovrano concesse ad alcuni mercenari ellenici provenienti dalla fortezza di Daphnae per i loro servigi durante una campagna contro gli etiopi. La colonia sul delta occidentale non sorse dal nulla. Evidenze archeologiche, seppur scarne, lasciano presupporre che la città prese il posto di un preesistente villaggio di nome Meryt.

Naucrati cartina Delta del Nilo

Durante la prima metà del VI secolo a.C. l’avamposto commerciale greco divenne celebre in tutto il Mediterraneo. Dalle immancabili considerazioni di Erodoto ricaviamo qualche notizia in più. Il padre della storia descrive il faraone Amasi (570-526 a.C.) come “un grande amico dei greci” e grazie all’operato del quale la cittadina, già nota per un laboratorio di amuleti, si è trasformata velocemente in un importante emporio. Sembra che proprio sotto il monarca Naucrati abbia ricevuto il monopolio commerciale a nome dell’Egitto ma regolato da una confederazione di poleis (Erodoto cita Corinto, Rodi, Samo, Cnido, Egina e Mileto). Questa rilevanza economica attirò uomini e donne da ogni angolo del mondo allora conosciuto.

Naucrati ceramica di Chio rinvenuta scavi di Naucrati

Nessuna nave intenta a stabilire rapporti commerciali con l’Egitto dei faraoni poteva esimersi dall’attracco ai moli di Naucrati. Vi sbarcavano merci di ogni tipo: dalle anfore vinarie al legname proveniente dal Libano, passando per l’olio d’oliva, manufatti esotici, metalli preziosi, avorio, tessuti, ceramiche greche o cipriote. Percorso inverso lo facevano i prodotti tradizionalmente egizi: lino, papiri, profumi, grano, sale, pesce del Nilo e così via.

Nella sezione settentrionale della città, ovvero nella zona più ricca, si ergeva l’ampio perimetro sacro con all’interno il Grande Temenos. Si trattava di un maestoso tempio dedicato al dio Amon-Ra. Al suo cospetto sorgevano altre strutture di culto, questa volta in onore delle divinità greche. Di questi magnifici templi non resta che qualche modesta traccia. Purtroppo l’instabilità politica che caratterizzò la seconda metà del VI secolo, culminata nella conquista persiana dell’Egitto, erose – ma non annullò – la centralità di Naucrati. A testimonianza della perseveranza economica dell’avamposto si citino le politiche di restaurazione e manutenzione cittadina registrate sotto Cambise e Dario I.

Naucrati moneta forse coniata a Cirene ritrovata in Egitto

L’arrivo di Alessandro Magno e la fondazione di Alessandria fecero passare in secondo piano Naucrati, la quale perse progressivamente privilegi e autorevolezza. Ora però è necessaria una piccola precisazione. È assolutamente vero che durante l’epoca ellenistica Naucrati divenne un porto secondario, tuttavia non decadde totalmente. Grazie a recenti ritrovamenti archeologici sappiamo che il processo di coniazione di moneta propria (unica città degna di tale prerogativa durante il tardo periodo egizio) non si interruppe con la conquista macedone e anzi proseguì almeno fino al III secolo a.C. Altro dato interessante riguarda l’imperatore Adriano. Quando fondò Antinopoli (qui l’articolo d’approfondimento) nel 130 d.C. volle per la sua “creatura” una legislazione simile a quella di Naucrati.

Naucrati rappresentazione immaginaria

Il declino totale semmai avvenne tra VI e VII secolo, a cavallo tra il dominio bizantino e quello arabo. Un oblio sventato tra Otto e Novencento, con i primi scavi preventivi di carattere archeologico.