Se vi trovate a Edimburgo e amate i fantasmi, non potete scordarvi di fare un salto a vedere il Mary King’s Close. Trattasi, infatti, del vicolo più infestato della città scozzese. Di vicoli e vicoletti stretti la città di Edimburgo è piena. Così come anche di storie di fantasmi. Senza scomodare tutti i fantasmi del castello di Edimburgo, ecco che questo vicolo che si trova al di sotto dell’edificio della Camera di Commercio di Edimburgo, sulla Royal Mile, è diventato celebre proprio a causa di diversi miti e leggende metropolitane, soprattutto a tema spiriti sovrannaturali e fantasmi.
Chi ha paura di Mary King’s Close?
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Il nome deriva da una tale Mary King, una mercante borghese che qui risiedeva nel XVII secolo. A causa della costruzione del Royal Exchange nel 1753, il vicolo fu parzialmente demolito e sepolto, rimanendo chiuso al pubblico per anni (anche perché fungeva da sostegno per un altro edificio). L’ultimo abitante del vicolo dovette andare via nel 1902. Il che contribuì ad alimentare le storie di infestazioni e omicidi vari. Tanto che adesso è diventata una vera e propria attrazione turistica.
Sin dal XVII il vicolo ottenne la reputazione di essere infestato da spiriti e fantasmi, tanto che qui organizzarono diverse indagini paranormali (alcune anche recentemente). Questo anche perché è il vicolo più vicino di tutti al vecchio Nor Loch, una palude stagnante e assai inquinata.
La palude produceva biogas che tendeva a intrufolarsi nel vicolo, creando luci inquietanti che potrebbero essere alla base di queste storie di fantasmi. Anche perché pare che questo biogas producesse allucinazioni.
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Ma qual è la storia di questo vicolo? Nel centro di Edimburgo ci sono tantissimi vicoletti del genere. Parecchie persone vi abitavano e, accanto alle case, erano presenti diverse attività commerciali. Alcune era legali, altre un po’ meno. Mary King, per esempio, aveva diverse proprietà nel vicolo.
Nel 1645 una brutta epidemia di peste colpì Edimburgo e proprio il Mary King’s Close fu una delle zone della città maggiormente colpite (a causa probabilmente anche del sovraffollamento). Le storie raccontano che, nel tentativo di arginare l’infezione, le forze dell’ordine chiusero li accessi al vicolo, lasciando gli abitanti a morire all’interno. Si dice che da quel momento gli spettri di queste persone morte infestino le case del vicolo.
Arriviamo così al XVIII secolo, con la costruzione del Royal Exchange. Essendo in forte pendenza, ecco che demolirono le case più in alto, mentre lasciarono stare così come erano quelle più in basso, in modo da fungere da fondamenta per il nuovo edificio.
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In questo modo, ciò che rimaneva del Mary King’s Close, divenne una sorta di struttura sotterranea. In realtà diverse persone continuarono ad abitarvi, questo fino al 1902, quando l’ultimo residente fu mandato via. E così il vicolo fu chiuso al pubblico. Salvo poi essere riaperto nel 2003, diventando così un’attrazione turistica.
Fra le leggende più affascinanti c’è quella secondo la quale chi entra nel vicolo, oltre a percepire presenze spettrali che non lo fanno più uscire da lì, senta una bambina piangere a causa della perdita della sua bambola. Per questo motivo molti visitatori hanno preso l’abitudine di portare delle bambole, dei dolci o dei giochi che lasciano lì per consolare il fantasma della bambina.