Discendente del più noto viceré di Napoli don Pedro de Toledo, la XIII duchessa d’Alba fu una nobildonna spagnola famosa soprattutto per la sua personalità eccentrica e l’interesse per l’arte e la scienza. Tra gli studiosi e gli artisti incontrati vi fu anche Goya il celebre pittore il quale la ritrasse in diverse opere e la rese famosa come la duchessa bianca.
Maria Teresa Cayetana de Silva Alvarez de Toledo nel 1775 quando sposò l’XI marchese di Villafranca, José Maria Alvarez de Toledo, aveva solo tredici anni. Visse tra le proprietà della sua famiglia cambiando spesso residenza, e con il marito soggiornò a lungo presso il palazzo di Piedrahita. Qui la coppia era solita ricevere personalità politiche, uomini di scienza e cultura e artisti tra cui lo stesso Goya.
La conoscenza di quest’uomo segnò inevitabilmente la reputazione della nobildonna: immediatamente si diffusero le voci su una presunta relazione. Probabilmente i due si conobbero intorno l’anno 1790. Lì nacque infatti un’amicizia proseguita per anni e che portarono il pittore a immortalare la sua immagine più volte.
La duchessa bianca è il soggetto di diversi celebri ritratti che si trovano raccolti nell’Album di Sanlùcar. Ma con ogni probabilità Maria Teresa non fu il soggetto che posò per il dipinto noto come Maja desnuda. Potrebbe essersi trattato in quel caso della contessa de Castillo Fiel: Pepita Tudò.
Molte furono le dicerie sul suo conto data la sua personalità. L’attrazione per i toreri, la tenerezza verso i bambini, i travestimenti, i capricci e le stravaganze. Nel 1796 José morì a Siviglia e la vedova partì per raggiungere Sanlùcar sulle coste andaluse, dove trascorse diversi mesi, in compagnia di Goya.
A soli quaranta anni, nel 1802, la duchessa bianca morì, forse per via della tubercolosi, ma altri additano come colpevole la regina. Quest’ultima avrebbe incaricato Godoy di ucciderla. All’uomo infatti vennero trasmessi alcuni dei beni di Maria Teresa, tra cui proprio dei quadri di Velazquez e Correggio. Lasciò un testamento scritto qualche anno prima. Alla sua morte non aveva generato un erede naturale, aveva adottato una figlia, Maria de la Luz, e il titolo ducale passò a un parente. Nella chiesa dei gesuiti a Madrid, ad abbellire la camera sepolcrale della duchessa bianca ci sarebbero state delle pitture del suo caro Goya.