La vicenda di oggi ha quasi dell’assurdo, ma di sicuro si tratta di un episodio molto simpatico dalla storia contemporanea. Oggi parleremo di Manuel Noriega, militare e politico panamense che ebbe un piccolo problemino con gli USA. Nel corso della vicenda entreranno in gioco anche il Vaticano e la sua Panama; come trittico non sembra niente male. E no, questa volta non c’entrano niente riciclaggio e affari sporchi.
Iniziamo dalla carriera militare di Noriega, che precedette quella politica. Iniziando da soldato semplice, divenne ben presto tenente colonello e ottenne il comando dei Servizi Segreti. In quegli anni convulsi a dir poco per il Sudamerica, scalò i vertici militari, fino a diventare Capo di Stato Maggiore di Panama. Le sue vicende si intrecciavano sempre di più con quelle degli USA.
Fece infatti da intermediario nei difficili momenti di frizione con Fidel Castro, promosse posti di ascolto preferenziali per gli States a Panama e sostenne le forze filostatunitensi in El Salvador e in Nicaragua. La sua, insomma, era tutt’altro che una posizione neutrale, considerando che divenne anche informatore della CIA. Tuttavia i rapporti con gli USA si inasprirono improvvisamente. Cosa accadde?
Quando gli USA si resero conto del fatto che un loro alleato così forte era coinvolto in un grosso circolo di scambio di droga reagirono duramente. Nel dicembre del 1989 cominciava l’operazione “Just Cause” che si trasformò, in breve tempo, in un vero conflitto armato. Alla fine, dopo giorni di scontri, Noriega fece una mossa all’apparenza astuta, ma che non sarà per nulla efficace.
Decise infatti di rifugiarsi all’interno della Nunziatura Apostolica, ovvero nell’Ambasciata del Vaticano di Panama City, sfruttando la sovranità diplomatica all’interno dei territori dell’ambasciata. Per rispetto di quest’ultimo punto, gli USA non si intromisero con la forza per arrestare Noriega, ma non desistettero. Qui arriva il colpo di genio, dove non si ottiene qualcosa con la forza si usa l’astuzia.
Dai molti veicoli corazzati USA fuori dalla Nunziatura, non scesero soldati in armi e grossi pezzi di artiglieria, ma casse da musica per concerti. Anziché sparare proiettili, spararono la musica a tutto volume, rendendo la vita all’interno dell’Ambasciata impossibile, per chi vi lavorava e per Noriega stesso. Van Halen, U2, Guns ‘N Roses e altri artisti aiutarono gli americani con canzoni dal titolo appropriato al contesto: “Panama“, “All I Want Is You” e “Welcome to the jungle” fra le altre. Il 3 gennaio Noriega si arrese definitivamente e gli USA, per questa volta, vinsero senza usare la violenza.