Questa storia un po’ macabra arriva dall’Ecuador. Se siete di animo sensibile, non proseguite oltre. Tutto ciò perché gli archeologi hanno trovato una sepoltura contenente quello che parrebbe essere il corpo di una donna incinta vittima di un sacrificio rituale.
La storia del sacrificio rituale dell’Ecuador
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La sepoltura in questione risale a circa 1.200 anni fa e riguarda i resti di una donna incinta e del suo feto. In un articolo pubblicato su Latin American Antiquity, la bioarcheologa Sara Juengst, nonché autrice principale della ricerca, ha parlato di una sepoltura risalente al periodo Manteño dell’Ecuador, quindi quello che va dal 650 al 1532 d.C.
Il popolo Manteño viveva in diversi regni lungo la costa occidentale dell’Ecuador. Si trattava di un popolo dedito all’agricoltura e alla pesca. Tecnicamente parlando, non erano un popolo satellite dell‘Impero Inca, pur avendo contatti con tale popolo. E tali contatti, a quanto pare, finirono con l’influenzarlo.
La sepoltura si trova nel sito di Buen Suceso, nella valle di Manglaralto, nella provincia di Santa Elena. In realtà qui sono presenti sei antiche sepolture. Ma quella della donna incinta è di sicuro quella più atipica. I dati della datazione al radiocarbonio parlano di una morte avvenuta intorno all’anno 800. La donna aveva fra i 17 e i 20 anni e la gravidanza era di circa 7-9 mesi.
Il cranio mostra i segni di un trauma da corpo contundente. Ma il peggio deve ancora arrivare. Analizzando il corpo, gli archeologi hanno scoperto che subito prima della morte, alla donna erano state tolte le mani e la gamba sinistra. Poi era stata sepolta nella fossa, insieme a diversi reperti e offerte.
Successivamente la tomba è stata di nuovo aperta e qualcuno ha posto sul suo petto un’altra offerta. Il problema è che fra queste antiche popolazioni costiere dell’Ecuador i sacrifici umani non erano cos’ comuni. Tuttavia gli insoliti manufatti trovati nella tomba suggeriscono che la donna sia stata vittima di un qualche tipo di sacrificio.
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Infatti nella tomba erano presenti diversi oggetti di valore, stranamente assortiti:
- conchiglie posizionate sulle orbite della donna
- ornamenti a forma di mezzaluna e creati con conchiglie di molluschi Spondylus
- tre lame di ossidiana che circondavano il corpo
- una chela di granchio posizionata sul suo addome
Alcune delle conchiglie erano molto antiche, il che indica che erano preziosi oggetti di scambio. Vicino alla spalla della donna, poi, era presente il cranio di un individuo fra i 25 e i 35 anni. Questo cranio, però, secondo la datazione al radiocarbonio, è arrivato nella tomba uno o due secoli dopo la morte della ragazza.
Juengst ha spiegato a Live Science che il modo disumanizzante in cui la vittima è morta contrasta nettamente con la ricchezza di beni commerciali posizionati nella tomba. Anzi: la presenza delle conchiglie, spesso associate alla fertilità e all’acqua, sembrano suggerire che la donna e il suo feto beneficiassero di cure e protezioni speciali.
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Secondo i ricercatori ci sono due possibili spiegazioni. La prima è che la donna e il nascituro furono sacrificati per placare El Niño, il quale stava causando problemi ai raccolti. La gravidanza poteva essere considerata simbolo di fertilità e offrire una donna incinta agli dei poteva essere un modo per chiedere loro di riportare la fertilità sulla Terra.
La seconda spiegazione è che questa donna potesse aver avuto un notevole potere politico all’epoca. Tanto che qualcuno potrebbe averla voluta uccidere, ma offrendo poi al suo corpo la sepoltura che si addiceva al suo status sociale. Anche se questa ipotesi, ad essere onesti, stonerebbe un po’ con lo smembramento subito dal corpo.