Abituati ad ascoltare le storie sul colonialismo come avvenimenti asettici, la maggior parte di noi pensa che questi eventi siano semplicemente la conseguenza di una volontà espansionistica europea, attuata senza elementi di disturbo, contrasto e opposizione. In realtà quest’ultimi fattori furono una realtà concreta e lo dimostreremo attraverso le gesta di Maa el Ainin, meglio conosciuto come il Sultano Blu del Sahara.
Nato nel febbraio del 1831 nella città di Oualata, nell’attuale Mauritania, Maa el Ainin cresce in un ambiente religioso e culturale particolarmente florido. Fin da giovane dimostra una profonda preparazione teologica e in poco tempo attira l’attenzione tanto per la sua comprovata saggezza quanto per i suoi presunti poteri magici. Man mano Maa el Ainin costruisce attorno a sé una base d’appoggio non indifferente.
La sua influenza colpisce soprattutto il Sultano marocchino, d’altronde tra sultani ci si intende. La massima autorità marocchina si serve dello shaykh (saggio) per estendere il proprio dominio a sud, verso il Mali e la Mauritania. Anche il Sultano Blu ha da guadagnarci da questa alleanza, in quanto più espandere ancor di più la sua influenza.
L’ascesa conduce l’Ainin alla fondazione di una città, suo sogno più recondito, ovvero Smara. Questa viene proclamata “città santa” e immediatamente attrare un numero considerevole di colti ed eruditi islamici. La fondazione precede la lotta al colonialismo, in particolar modo a quello francese e spagnolo, ciò a partire dal 1904. Il Sultano Blu considerava l’atteggiamento europeo un insulto all’Islam ma anche un ingiustificato elemento di disturbo negli interessi locali.
Su questi basi inizia la resistenza, propugnata dalla tribù Sahrawi. La guida di Maa el Ainin è salda ma nonostante i notevoli sforzi sulla costa contro gli spagnoli e nell’entroterra contro i francesi, le vittorie stentano ad affermarsi. Quando anche il Marocco cade in mano francese, compreso che l’autorità sultanale è ormai vacante, l’Ainin decide di farla propria. Egli si proclama “Sultano Blu” (il colore blu è il colore della gente Sahrawi).
Nonostante ciò, braccato dai francesi nella città di Tiznit, l’eroe del Sahara si spegne ottantenne nell’ottobre del 1910. I suoi figli rivendicarono il titolo, ma nessuno di loro riuscì ad eguagliare lo splendore di Maa el Ainin. Decadde anche la città di Smara, oggi l’ultima testimonianza delle grandi gesta del Sultano Blu.