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donna di Neanderthal teschio

Ma i Neanderthal e l’Homo sapiens appartengono alla stessa specie?

Solitamente consideriamo i Neanderthal, scomparsi dai radar archeologici circa 40mila anni fa, come i nostri parenti evolutivi più prossimi. Ma da sempre si continua a discutere sul fatto che i Neanderthal e i sapiens appartengano alla stessa specie: i Neanderthal sono una specie a se stante o sono un sottoinsieme dell’Homo sapiens?

Neanderthal e Homo sapiens: stessa specie?

donna di Neanderthal teschio

Jeff Schwartz ha spiegato a Live Science che a complicarci la vita interviene la definizione attuale di specie. In generale, una specie biologica è considerata come un gruppo di individui che possono incrociarsi e produrre una prole vitale. Solo che come inseriamo in tale definizione gli strani ibridi presenti in natura?

L’esempio classico è quello dei cavalli e degli asini. Un asino maschio e una cavalla femmina possono accoppiarsi, producendo un mulo, un ibrido sterile in quanto ha 63 coppie di cromosomi. Visto che non è fertile, ecco che i due sono considerati specie diverse.

Da non confondere col bardotto, un ibrido nato dall’incrocio fra un cavallo maschio e un asino femmina. In questo caso, raramente le femmine nate da tale incrocio sono fertili, mentre i maschi sono praticamente sempre sterili.

Ci sono poi altre combinazioni che producono ibridi fertili, come il liger, incrocio fra leone e tigre o il beefalo, l’incrocio fra una mucca e un bisonte americano. Per quanto riguarda i Neanderthal e i sapiens, per molto tempo gli scienziati non hanno saputo dire se potessero incrociarsi e produrre prole fertile o meno.

Quindi ci si è basati sull’anatomia, abbastanza diversa fra i due. I Neanderthal, infatti, hanno un cranio più lungo e basso, con fronte più ossuta e mento meno pronunciato rispetto all’Homo sapiens. Inoltre i primi avevano anche corpi più tozzi.

neanderthal
Crediti foto: @Science Photo Library

Per questo motivo, nel 1864, i Neanderthal furono classificati come specie a sé, l’Homo neanderthalensis. Tuttavia la relazione con l’Homo sapiens quando i ricercatori scoprirono altri parenti umani più antichi, come l’Homo erectus nel 1891, l’Homo heidelbergensis nel 1907 e l’Homo abilis nel 1960.

Rispetto ad altre specie, però, i Neanderthal, nonostante l’aspetto, sembravano più “umani”, visto che avevano capacità uditive e vocali similari, seppellivano i loro morti, realizzavano gioielli, collezionavano oggetti e indossavano vestiti.

Arriviamo al 1962 quanto un gruppo di antropologi, genetisti e comportamentisti scrisse la Classificazione ed evoluzione umana, considerando i Neanderthal come una sottospecie dell’Homo sapiens e definendola come Homo sapiens neanderthalensis.

Solamente negli anni Settanta e Ottanta, grazie a nuove analisi, riclassificarono i Neanderthal come specie a se stante. Tuttavia, nel 2010, la prima bozza pubblicata del genoma dei Neanderthal ha scosso tale convinzione. La genetica non mente: i Neanderthal si sono mescolati con gli antenati degli esseri umani moderni circa 120mila anni fa. Inoltre, circa 47mila anni fa, la mescolanza si è verificata in più generazioni, per circa 7mila anni.

homo sapiens
Crediti foto: @Science Photo Library

Il che vuol dire che Neanderthal ed esseri umani si incrociavano. Inoltre sia i Neanderthal che i sapiens si incrociavano anche con altri ominidi primitivi, come i Denisoviani. Quindi potrebbero essere tutti versioni della stessa specie.

Un recente articolo del 2024, invece, sostiene come l’Homo sapiens e i Neanderthal debbano essere classificati come specie diverse, per una questione di storia evolutiva. Entrambi, infatti, provenivano dalla medesima popolazione madre in Africa, ma i Neanderthal arrivarono in Eurasia almeno 400mila anni fa, dando loro ampi margini di tempo per evolversi separatamente.