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Luigi XIV e il risiko delle frontiere: la Guerra delle Riunioni

Luigi XIV e il risiko delle frontiere: la Guerra delle Riunioni

Un evento che spesso passa in sordina quando si parla di Luigi XIV e dell’affermazione della sua Francia sull’intricato quadro europeo tardo seicentesco riguarda la Guerra delle Riunioni (Guerre des Réunions) del biennio 1683-84. Scommetto che la stragrande maggioranza di voi non ne ha mai sentito parlare, e lo credo bene. Si tratta quasi di un episodio isolato, cronologicamente incastonato tra conflitti ben più altisonanti, quali ad esempio la guerra franco-olandese (1672-78) o la guerra di successione del Palatinato (1688-97). Tuttavia cadremmo nel peccato veniale se considerassimo la vicenda quest’oggi centrale come una questione secondaria o di poco conto. Non vi vedo convinti, ma vi farò ricredere!

Luigi XIV e il risiko delle frontiere: la Guerra delle Riunioni

Dopo la sanguinosissima guerra dei trent’anni si succedettero altri conflitti di più o meno lunga durata che ridisegnarono i confini del flagellato continente europeo. Spesso le contese si risolsero con trattati di pace precisi su alcuni punti – come il diritto alla successione del trono, indennità varie, vincoli militari – e tuttavia meno dettagliati su altri, ad esempio le compensazioni territoriali. Facendo l’esempio concreto si capisce la reale entità del problema. Il Regno di Francia sotto la salda guida di Luigi XIV si affermò come potenza internazionale di prim’ordine. In Europa ciò si riverberò sul piano diplomatico e territoriale, con corpose porzioni del continente passate sotto il vessillo borbonico durante la seconda metà del XVII secolo.

Guerra delle Riunioni Europa negli anni '80 del XVII secolo

Consuetudine voleva che all’annessione di città e villaggi seguisse l’assoggettamento dei rispettivi contadi. I trattati davano per scontato questo elemento, ma nel farlo restituivano alla legge del più forte la futura disputa sui territori contesi. Fu quello che accadde alla Francia, la quale si ritrovò a rivendicare ulteriori terre rispetto a quelle di recente acquisizione. Il Re Sole non lasciava nulla al caso. Nel 1670 istituì le Chambres de réunion, ossia le Camere di riunione: tribunali speciali incaricati di riesaminare i trattati e le mappe storiche per individuare territori che, secondo antichi diritti feudali o amministrativi, sarebbero dovuti appartenere alla Francia.

Guerra delle Riunioni presa di Lussemburgo 1684

Capite bene che questi organi istituzionali, creati ad hoc dal re di Francia, tutto erano fuorché imparziali. Ovviamente declamarono in favore di Luigi. Egli si sentì in diritto di avanzare pretese di carattere egemonico su città strategicamente vitali. Reclamò per il regno il possesso di Strasburgo e del Lussemburgo, più altre località all’interno dei Paesi Bassi spagnoli. Strappare Strasburgo e le fortezze del Lussemburgo al Sacro Romano Impero avrebbe significato un vantaggio strategico incommensurabile per la Francia in ottica di un futuro scontro.

Puntato il mirino, il Re Sole attese il momento più adatto per “sparare” alle sue prede. Quel momento giunse nel settembre del 1683. Gli Asburgo erano appena usciti vincitori (per il rotto della cuffia) dall’ennesima guerra con gli ottomani. Salvata Vienna, poterono rivolgere le loro attenzioni ad ovest, dove Luigi XIV già si era impossessato di alcuni territori senza neppure dichiarare guerra. Per inciso: ecco perché alcuni storici si riferiscono a questo periodo della storia francese con il termine “espansionismo silenzioso“. Nell’autunno di quell’anno scoppiò la guerra, alla quale partecipò fin da subito anche la Spagna.

Guerra delle Riunioni busto di Luigi XIV, Bernini

In realtà all’altezza del 1683 la “silenziosa” politica aggressiva della Francia aveva già comportato la presa di Strasburgo e il consolidamento dell’intera Alsazia (nel 1681). Quindi la guerra delle riunioni ruotò quasi interamente attorno all’assedio della fortezza di Lussemburgo. Dopo qualche sortita fallimentare, il genio tecnico di Sébastien le Prestre de Vauban si impose sulle difese imperiali. Il 3 giugno del 1684 la guarnigione della fortezza si arrese e il marchese di Vauban consegnò le chiavi del Lussemburgo al Re Sole.

Sporadici combattimenti ebbero comunque luogo fino al 15 agosto 1684, giorno in cui le ostilità cessarono. Luigi XIV re di Francia, il sacro romano imperatore Leopoldo I e Carlo II re di Spagna (perciò sovrano dei Paesi Bassi) si incontrarono in un convento domenicano di Ratisbona, in Baviera. Lì venne firmato, sottoscritto e ratificato il trattato di Ratisbona. Con il succitato terminava la guerra delle riunioni; furono confermate le conquiste territoriali della Francia, in buona pace delle teste coronate d’Europa, esasperate dall’aggressività transalpina. Non a caso nascerà di lì a poco la Lega di Augusta in funzione antifrancese.

Guerra delle Riunioni Trattato di Ratisbona 15 agosto 1684

A Ratisbona i sovrani concordarono una pace ventennale, alla quale credettero un po’ tutti… Tranne il Re Sole. Quattro anni dopo la Francia, forte dello slancio militare acquisito nei decenni, scatenerà la guerra dei nove anni per il controllo dell’Elettorato del Palatinato. Allora, vi ho convinti sull’importanza di questo episodio solo apparentemente marginale per la storia moderna europea?