Luigi IX, detto il Santo, ha certamente segnato il suo tempo. Un fattore che può un po’ stridere con la sua rinomata santità è la sua assidua partecipazione al fenomeno delle guerre sante. Si tratta dell’unico sovrano di Francia a ricevere la canonizzazione. Anche se al tempo di Luigi il fenomeno della crociata si andava via via esaurendo. Combatté fino alla fine della sua vita, tanto che morì lontano dalla sua Francia. Infatti, partecipò a due crociate: la prima fu un completo disastro, tanto che il sovrano interpretò questo fatto come una punizione divina. Proprio per questo chiese di intraprendere un altro viaggio verso la Terrasanta, ma questa volta non tornerà più.
Quando, il 24 marzo 1267, riprese la croce con i suoi figli, la nuova crociata non suscitò alcun entusiasmo. Non che la fede si fosse indebolita, ma lo spirito delle crociate si stava già affievolendo. Una consapevolezza che non abbiamo solo noi contemporanei, dunque. Le condizioni economiche di questa crociata erano sfavorevoli.
L’operazione era costosa e mancavano i fondi. I preparativi furono davvero complessi, nessuno voleva impegnarsi in un’impresa del genere, inoltre il Re Luigi IX iniziava a soffrire di problemi di salute invalidanti. Nessun sovrano europeo voleva investire in una guerra già persa.
La battaglia non ebbe delle conseguenze rilevanti, ma il re vi trovò la morte a causa di un’epidemia di dissenteria. Morì proprio quando suo fratello stava mandando i suoi rinforzi, proprio quello che i soldati francesi stavano aspettando per cominciare a combattere. A questo proposito, dopo la morte del re, i soldati francesi si trovavano in balia di loro stessi. Proprio per questo dovettero contrattare con l’emiro per potersi ritirare e lasciare la zona. Alla fine, essi firmarono un trattato di pace piuttosto vantaggioso e tornarono in patria, ponendo fine all’Ottava Crociata intorno al novembre di quell’anno.