Nel 2017 un sarcofago romano dalle straordinarie fattezze tornava alla luce dopo 1.600 anni di celato trascorso. Molti erano i dubbi sull’entità del manufatto; tante erano le domande che gli archeologi in primis si erano posti a riguardo. Dopo 6 anni di ricerche, analisi ed accurati esami, qualche riposta è venuta a galla, chiarendo una vicenda di carattere storico-culturale che per tutto questo tempo ha stimolato la curiosità dei più.
Prima di addentrarci nei responsi, dobbiamo per forza di cose riportare gli eventi che in quel caloroso luglio 2017 stravolsero la comunità archeologica londinese. Erano in corso dei lavori di carattere edilizio nei pressi di Borough Market, zona trafficatissima di Londra in cui si trova uno dei mercati più forniti non solo del paese, ma del mondo. Gli scavi andavano avanti almeno dal febbraio dello stesso anno. All’improvviso gli addetti si imbatterono, più o meno all’altezza di Swan Street, in un “grosso masso rettangolare“.
Questo grosso masso – così definito dagli operai in loco – rivelò ben presto alcune caratteristiche estetiche non proprio conformi ad un semplice blocco di pietra. Intervennero sul posto gli inviati del Museum of London, i quali con relativa certezza parlarono di “antico sarcofago”. L’aggettivo “antico” lasciò spazio a “romano” a seguito di ulteriori analisi. Come anticipato, queste si sono protratte fino a poco tempo fa, ed oggi possiamo dare qualche informazione in più sul ritrovamento del 2017.
Partiamo col dire che i primi rilevamenti col metal detector erano stati corretti: all’interno della tomba gli esperti hanno rinvenuto oggetti in metallo (o almeno parte di essi). Oltre a ciò anche delle ossa, appartenute sicuramente ad un nobile romano del IV secolo, secondo la datazione fornita dalle analisi. A riprova dell’importanza dell’uomo, le ricerche avrebbero permesso il ritrovamento di resti di un mausoleo. Elevato era lo status sociale dell’individuo in questione. Purtroppo – e questo lo si era capito anche nel 2017 – i tombaroli sono arrivati prima degli archeologi.
Si presuppone che qualcuno abbia saccheggiato il vano sepolcrale nel XVIII secolo. L’azione ha compromesso e non poco l’accuratezza dei recenti esami scientifici. Gillian King, archeologa responsabile del Southwark Council, altro organo interessato alla vicenda, ha rilasciato dei commenti indicativi sullo stato della ricerca.
Ella si esprime così: “Questo è il secondo sarcofago che rinveniamo sull’antica strada romana che conduceva a Londinium. Ciò ci fa pensare. Forse in zona si trovava un cimitero in uso presso i romani almeno fino al V secolo” – momento in cui le truppe hanno abbandonato il territorio sotto l’ordine di Costantino III, poi reso ufficiale da Onorio nel 410, imperatore della pars occidentalis.