La scoperta avvenuta nel cuore della capitale d’Inghilterra è da capogiro. Un reperto più unico che raro risalente al mondo romano rivede la luce dopo lunghissimi secoli, e la cosa è davvero strabiliante. Stiamo parlando di un letto funerario in legno, riportato alla luce vicino al viadotto di Holborn, centro nevralgico della città. Vediamo cosa rende così particolare tale ritrovamento.
Come sottolinea anche Michael Marshall, uno specialista dei ritrovamenti del MOLA, ovvero il Museo Archeologico di Londa, ritrovare reperti in legno è rarissimo. Come facilmente si può intuire anche senza grandi conoscenze in materia archeologica, il legno va incontro a processi di decomposizione molto più facilmente di molti altri materiali di solito al centro di grandi rinvenimenti archeologici.
Un’altra caratteristica interessante del ritrovamento è che il letto in questione, prima di essere posto nel luogo in cui fu ritrovato, fu smontato e successivamente assemblato. Ma è questo il merito del suo eccezionale stato di conservazione? A quanto pare no, ed in effetti si capisce che tra il processo di smontaggio e quello di conservazione c’è poco in comune.
Entra in gioco quindi il secondo grande attore della vicenda: il fiume sotterraneo Fleet. Molto meno noto del più grande e importante Tamigi, questo fiume ne è uno degli affluenti e percorre quasi tutta la sua tratta sottoterra. Ciò fa in modo che produca un’ingente quantità di fango molto umido che ha contribuito in maniera significativa al mantenimento in ottime condizioni del legno.
Tornando al letto funerario possiamo aggiungere anche che presenta dei piedi intagliati e dei giunti fissati con piccoli pioli. Inoltre si tratta di legni pregiati perché il letto è fatto di rovere. Si tratta dell’unico esemplare in questione finora ritrovato in Gran Bretagna. Gli scavi, di converso, rivelano anche la presenza di un altro cimitero qui presente nel XVI secolo.
Dopo il famoso Great Fire of London, nel 1666, il cimitero lasciò il posto a case e negozi e, successivamente, ai grandi magazzini vittoriani. Un ciclo di vita intricato e differenziato, che però non offusca in alcun modo la luce del grande ritrovamento di cui sopra. Un’importante pagina di storia rivede la luce.