Conosciuta in tutto il mondo per il suo fascino senza eguali, per gli edifici storici e la conformazione urbanistica peculiare, la città di Praga non smette di sorprendere neppure quando dalla superficie ci trasferiamo nel sottosuolo. Durante i lavori di pulizia dopo l’alluvione del 2002 venne alla luce un laboratorio alchemico dismesso da secoli, un luogo che oggi è diventato museo e che prende il nome di Speculum Alchemiae: lo Specchio dell’Alchimia.
La città di Praga è nota anche per essere un fondamentale centro dell’occulto, punto convergente per l’esoterismo del passato e del presente. Infatti la scoperta del 2002 non deve sorprendere, laboratori del genere ne esistevano in gran numero. Incuriosisce però la locazione del museo nonché la sua storia. Situato nel quartiere ebraico, lo Speculum Alchemiae dovrebbe risalire al XVI secolo. I costruttori che lo realizzarono, ebbero modo di collegarlo ad una vasta rete sotterranea. Quest’ultima unisce ancora oggi il municipio della Città Vecchia, l’antica caserma e il famosissimo castello.
A cavallo tra Cinquecento e Seicento, Praga è sede della corte imperiale del Sacro Romano Impero. Dal 1576 regna Rodolfo II d’Asburgo (1552-1612), uomo risoluto, amante delle arti e quindi infaticabile mecenate. Essedo appassionato della scienza tutta, Rodolfo II finanzia tra le altre cose la costruzione di laboratori alchemici. E prima che ve lo chiediate, quella era un’epoca in cui l’alchimia era considerata una scienza a tutti gli effetti, pari all’odierna chimica o fisica. Non sorprende che grandi padri fondatori della conoscenza scientifica odierna, come Newton o Boyle, fossero al tempo anche grandi appassionati di alchimia.
Ma per tornare alla nostra Praga, è proprio sotto l’impero di Rodolfo II che la città riunisce alcuni degli scienziati più noti del panorama europeo. Gli esempi sono mirabili, come l’astrologo/astronomo Tycho Brahe e un uomo di scienza a tutto tondo come Johannes Kepler (adattato in Giovanni Keplero).
Probabilissimo che queste ed altre personalità dell’epoca trascorrano parte del loro tempo in laboratori alchemici come il sopracitato. Ma perché lo Speculum Alchemiae si trova proprio nel quartiere ebraico? Beh, Rodolfo II era sì amante dello scibile, qualunque cosa volesse dire all’epoca, ma era anche primo rappresentante di un impero intriso dalle diciture della Controriforma e di una casa, quella asburgica, fortemente cattolica. Ragion per cui la passione per l’alchimia doveva essere un po’ sviata, mascherata per così dire. Ecco che quindi si scelse il quartiere ebraico, più accessibile di quelli cristiani per quanto riguardava materie simili.
Non si sa esattamente fino a quando il laboratorio rimase “in attività”, ma la possibilità che il suo periodo di splendore sia durato poco più di un secolo è alta. Se fate un salto da quelle parti, oltre che alla già trattata Torre dell’Orologio, non perdete l’occasione di immergervi, almeno per qualche ora, in un mondo davvero attraente come quello dell’alchimia.