Il periodo Edo è uno dei periodi in cui è divisa la storia giapponese. Va dal 1603 al 1867, anno in cui Edo divenne Tokyo. Questo è anche detto periodo Tokugawa, dal nome della famiglia che detenne il massimo potere politico e militare in questo lasso di tempo.
Una ricerca dell’Università di Kumamoto ha ritrovato un codice comportamentale risalente a tale periodo e legato al clan Hosokawa contenente 13 articoli e redatto dal capo clan Tadaoki Hosokawa. In questo codice il vertice del clan concede ai propri vassalli di costruire un castello e indica la via su come non scontrarsi con gli altri clan.
L’iniziativa è riconducibile ad una più ampia del governo giapponese che in questo periodò mobilitò diversi clan per la costruzione di castelli e fortezze. Questi avevano una doppia utilità: innanzitutto potevano servire come centri di difesa e migliorare la sicurezza interna. In seconda istanza era anche un modo di distogliere la potenza e la forza lavoro dei clan e incanalarla in lavori utili per lo shogunato.
I clan così spendevano di più in infrastrutture e avevano meno uomini a disposizione. Ciò si traduceva in minor possibilità di potenziarsi eccessivamente e minare le solide basi dello shogunato che durerà infatti per altri due secoli.
Il codice presentato in apertura venne ufficializzato l’8 gennaio 1608 e doveva regolamentare un viaggio dei vassalli di Tadaoki Hosokawa verso il castello di Sunpu. L’obbligo principale era di evitare qualsiasi comportamento che potesse dar luogo a delle controversie lungo il loro cammino. L’articolo 2 sanciva che i combattimenti all’interno del clan erano severamente vietati. Quelli dal 3 al 5 erano disposizioni per evitare scontri anche con gli altri clan.
La seconda metà del codice disciplinava invece la vita dei soldati: il limite al consumo di sake e la possibilità di portare con se del bento, ovvero il proprio cibo. Insomma non era molto facile vivere in tale periodo ma se non altro la dinastia governò per quasi tre secoli.