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pellagra foto malattia

L’inquietante malattia delle “4 D”, la pellagra

Come molte altre malattie, la pellagra fu uno di quei mali inquietanti e incompresi che colpì diverse zone del mondo in maniera anche abbastanza distruttiva. Spesso e volentieri scambiata per lebbra, venne identificata con sicurezza negli Stati Uniti nel 1907. Ma la storia di questo morbo comincia già nei secoli precedenti e sarà una di quelle storie da brividi e per cu si ringrazierà l’avanzamento tecnologico in ambito medico.

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Già nel XVIII secolo in Spagna parlavano di mal de la rosa, un male strano che causava strazi indescrivibili. Pensate che, col tempo, la si identificò come “Malattia delle 4 D“, ovvero: Demenza, dermatite, diarrea e, infine, decesso. Ma volendo, si può aggiungere ancora un’altra D, quella più inquietante: la desquamazione. La pelle del collo e delle mani cadeva e lasciava delle zone scure dall’aspetto indescrivibile.

Quella che il medico Gaspar Casal Julián chiamò male della rosa poco aveva in comune con quello splendido fiore. Ne sa qualcosa l’Italia settentrionale, fra le zone maggiormente colpite nel XVIII e XIX secolo. In Lombardia, Veneto orientale e Friuli, popolazioni che utilizzavano come elemento base delle loro diete il mais (sotto forma di polenta) o il sorgo, fu una strage. Perché proprio in quell’area?

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La mancanza di niacina, proteina del Gruppo B, o dell’amminoacido del Triptofano, che la sintetizza, porta allo sviluppo del morbo. Dove si trova? Principalmente in prodotti a base di latte, nelle verdure e nei cereali. Questo dato spiega il perché dell’enorme diffusione in zone rurali e di stampo fortemente agricolo. Inoltre l’assunzione eccessiva di alcool e disturbi gastrointestinali ne aumentavano l’incisività. Nulla centrava dunque la mosca Simulium, anche presente in molte delle zone afflitte ed erroneamente pensata come causa scatenante della pellagra.

Anche il termine che la descrive arriva proprio dalle aree interessate, in particolare da Milano. Nel 1771, il medico Francesco Frapolli lo utilizza in un libro scientifico riprendendolo dalla parlata locale. “Pellagra” era un termine che indicava la ruvidità e l’aspetto pessimo della pelle nelle zone colpite dalla malattia. Da quel momento divenne termine medico e si diffuse poi in tutta la Penisola. Si capì inoltre (altro passo fondamentale per la futura cura n.d.r.) che la malattia non era contagiosa.

pellagra foto bambina

Per fortuna, anche se non prestissimo, si trovò una cura a male pauroso. Si tratta di somministrazione di nicotinammide, ovvero una proteina idrosolubile del gruppo B, sostanzialmente un sostituto della niacina. Fra le molte malattie che colpirono il nostro paese, e molti altri, questa merita di sicuro di essere ricordata come una delle peggiori che, per fortuna, oggi è facilmente curabile.