Non leggete questo articolo se soffrite di pupafobia, cioè della paura irrazionale di marionette e burattini. Perché scoprire che in un tempio situato a El Salvador erano ospitate queste a dir poco disturbanti marionette di 2.400 anni fa farebbe venire un brivido alla schiena a chiunque.
Spettacoli di marionette nell’antica El Salvador?

Immaginate la sorpresa (e la fifa) degli archeologi quando, in cima alla piramide di San Isidro, a El Salvador, hanno scoperto cinque statuette di ceramica che non erano niente altro che delle marionette? Lo stile di queste statuette suggerisce che la burattineria rituale potesse essere una costante nelle società centroamericane sia nel periodo Preclassico (2000 a.C.-200 d.C.), sia in quello Classico (200-900 d.C.).
Queste marionette sono ascrivibili alle statuette di Bolinas, trovate in diversi siti lungo tutta la costa pacifica del Guatemala e di El Salvador. Il nome deriva dal ranch privato Finca Bolinas di El Salvado. Proprio qui, a metà del XX secolo, gli archeologi trovarono un’impressionante collezione di marionette, ben 95 burattini. La maggior parte di queste statuette rappresentava donne umane di età variabile, in piedi o sedute.

In un articolo pubblicato su Antiquity, gli archeologi hanno spiegato che, nell’antichità, fra le forme usate per rappresentare il corpo umano c’erano proprio queste statuette portatili. Erano realizzate in argilla, pietra, legna, cera, osso o metallo e le si trova in tutto il mondo, sia in contesti più domestici che monumentali.
Tuttavia nel caso delle cinque marionette di El Salvador ciò che ha destato maggior stupore è la collocazione. Si trovavano, infatti, in cima alla più grande struttura piramidale trovata nel sito di San Isidro. Qui era presente un ricco offertorio, il che ha fatto ipotizzare come si trattasse di offerte funebri. Solo che non c’erano resti umani, bensì queste cinque statuette datate intorno al 400 a.C.
Tre delle statuette hanno teste articolate e assomigliano in maniera sospettosa alle moderne bambole giocattolo. Sempre detto che Bebi Mia aveva un che di inquietante. Secondo gli autori queste statuette probabilmente erano usate come marionette, collocate magari su un tableau in modo da poter trasmettere un qualche messaggio a chi andava a vedere lo spettacolo.
Visto che le marionette si trovavano in cima al tempio, ecco che è possibile che potessero anche essere incorporate in un qualche rituale destinato a essere visto da parecchie persone. Dotate di buona vista, a quanto pare, visto che le marionette stavano in cima al tempio.

Gli autori hanno anche spiegato che una delle caratteristiche più notevoli delle marionette è la loro espressione facciale, estremamente drammatica e che cambia a seconda dell’angolazione dalla quale le si guarda. Viste dall’alto sembrano sogghignare, ma viste più orizzontalmente sembrano arrabbiate o sprezzanti. Se le si guarda dal basso, invece, appaiono spaventate. Diciamo che ce n’è abbastanza per imbastirci su un bel film horror.
Quello che ancora non si sa, è chi rappresentassero tali marionette. Erano la versione stilizzata di persone reali? Forse i leader della comunità? Rappresentavano delle divinità o la personificazione di concetti astratti? Ai posteri l’ardua sentenza.