Rosalia Montmasson è stata l’unica donna a partecipare all’impresa dei Mille, capeggiata da Giuseppe Garibaldi. Rose (nome di battesimo) nacque il 12 gennaio 1823 da una famiglia di umili coltivatori, a Sanit-Jorioz, nell’Alta Savoia. Allora era territorio del Regno di Sardegna e il sovrano era Carlo Felice di Savoia.
Nel 1849 conosce Francesco Crispi, siciliano e politico molto popolare al tempo. Quest’ultimo, infatti, aveva guidato la sommossa di Palermo nel 1848. Dopo il fallimento della Rivoluzione, Crispi è in esilio a Marsiglia. È qui che la giovane e temeraria Rose e il siciliano si incontrano e diventano amanti. Nel 1853 Francesco Crispi decide di rientrare nuovamente in Italia e questa volta sceglie Torino come meta. Ben presto, un decreto di espulsione lo costringe a scappare a Malta. Viene subito raggiunto da Rose e il 27 dicembre 1854 i due si sposano.
Dopo il matrimonio lasciano Malta e si trasferiscono prima a Parigi poi a Londra. Nel 1859 finalmente tornano in Italia. Crispi è in continuo contatto con Garibaldi, i due stanno organizzando i dettagli della spedizione in Sicilia. Rose, invece che stare in disparte, decide di partecipare in maniera attiva all’impresa: nella primavera del 1860 si dirige a Messina per sostenere lo sbarco dei rivoluzionari Rosolino Pilo e Giovanni Corrao; poi, si reca a Malta per avvisare gli esiliati Italiani della spedizioni siciliana che ci sarebbe stata di lì a poco.
Torna a Genova, dove nel frattempo tutto era pronto per l’impresa. Sembra che, una volta arrivata a Genova, Crispi impedì a Rose di salire sulla nave. In realtà non era tanto lui a volerlo, quanto Garibaldi, che aveva dato indicazioni precise: niente donne sulle navi. Rose, che per natura era ribelle, mai avrebbe accettato una cosa simile. E così si travestì da militare e si imbarcò sulla ”Piemonte”, stessa nave su cui salirono anche Garibaldi e Crispi.
Lo sbarco avvenne l’11 maggio 1860 a Marsala. Rosalia non ha paura di niente: imbraccia il fucile e segue le truppe nell’avanzata verso l’est della Sicilia. Dimostra il suo coraggio anche nel soccorrere i feriti della battaglia di Calatafimi. I Mille, alla fine, vincono lo scontro con i borbonici e proseguono la risalita della penisola. Rose diventa Rosalia proprio durante la sua permanenze siciliana.
Sebbene Rosalia e Crispi avevano rafforzato il loro legame durante gli anni della Rivoluzione, dopo l’Unità d’Italia e la nomina di deputato di quest’ultimo, comincia un periodo buio per i due. Lui comincia ad avere delle relazioni extraconiugali e addirittura arriva a denunciare l’invalidità del matrimonio avvenuto a Malta. Nel 1875 sottoscrivono un accordo in base al quale Rosalia acconsente all’annullamento del matrimonio. In cambio vuole un assegno annuale. Nel 1878 Crispi sposa Lina Barbagallo, una giovane salentina con la quale aveva avuto una figlia 5 anni prima. Tra il 1887 e il 1896 sarà per 4 volte presidente del Consiglio dei ministri e anche il primo politico meridionale a rivestire cariche simili.
Rosalia, invece, nonostante il coraggio e la tenacia dimostrati durante l’impresa verrà totalmente dimenticata. Vivrà in solitudine in un piccolo appartamento di Roma, assegnatole dopo la spedizione dei Mille, completamente abbandonata a se stessa. Viene a mancare il 10 novembre 1904. Verrà poi sepolta, dopo la donazione di un loculo da parte del comune di Roma, nel cimitero del Verano. Dal 2011 a Ribera, città natale di Crispi, è installato un monumento raffigurante lui e Rosalia, la donna che per circa vent’anni gli stette accanto.