Andando oltre la scansione cronologica, la quale suddivide il dominio assiro in antico, medio e nuovo Impero, si può dire come tale potere si sia rivelato il più efficiente e capillare in un dato momento storico, ovvero intorno al VII secolo a.C. Ragion per cui abbiamo tutto l’interesse nell’esplorare le basi dell’egemonia assira nel suddetto periodo. Ma prima di tutto una domanda: al volgere dell’ultimo millennio prima di Cristo, cosa rappresentava esattamente questo Impero Assiro?
Dando un’occhiata alla cartina, si potrebbero tirare le prime conclusioni. Parliamo di un’entità territoriale che, nella sua massima estensione, toccava le coste del Golfo Persico ad est raggiungendo l’Egitto ad ovest; a nord si entrava nelle steppe anatoliche, mentre la fascia centrale riguardava le classiche terre tra il Tigri e l’Eufrate, ricche, fertili, in grado di accogliere le città più vivaci del mondo allora conosciuto. Città come la prima capitale Assur o la maestosa Ninive.
Le vere fortune dell’Impero Assiro furono prerogativa di due sovrani, capaci di sconvolgere il panorama mediorientale con ripetute vittorie militari e conseguenti conquiste. Padre e figlio, prima Esarhaddon (681-669 a.C.) e poi Assurbanipal (668-631 a.C.). Entrambi definirono la forza bellica assira, rendendola contraddistinta e speciale, se confrontata con gli eserciti altrui. Le truppe assire erano rigidamente suddivise per ranghi e agivano con limpida coordinazione.
Si distingueva perciò un’espertissima cavalleria, varie unità essenziali di aurighi, arcieri e lancieri. L’esercito assiro poteva contare anche su ingegneri professionisti i quali dotavano le truppe di arieti e torri mobili di sfondamento. In aggiunta, i soldati erano equipaggiati di armi in ferro, in un’epoca in cui ancora molti degli avversari impugnavano spade in bronzo: la superiorità era schiacciante. Assumendo tali premesse, comprendiamo la portata della conquista dell’Egitto nel 671 a.C. La terra dei faraoni che quindi divenne stato vassallo assiro.
Ma il potere costituito, sebbene avesse come fiore all’occhiello l’apparato militare, non si risolveva esclusivamente in esso. Più di una menzione andrebbe riservata alle splendide città ed ai collegamenti stradali creati appositamente per queste. Non dobbiamo poi dimenticare come gli Assiri si resero protagonisti di alcune invenzioni o scoperte affatto secondarie: la prima lavorazione del vetro, l’utilizzo delle prime serrature (con chiavi annesse), per non parlare del massaggio terapeutico.
Interessante, infine, sottolineare che il momento di massimo splendore coincise con il crollo dell’impero. Fine dovuta a violenti scontri al vertice nonché alle guerre scatenate dai Caldei di Babilonia e dai Medi dell’altopiano iranico. Città come Assur o Ninive non conobbero più la stessa fioritura.