Stare al passo coi tempi non è per nulla semplice. Tutto è ormai in perpetuo aggiornamento. Una scarpa ritrovata in delle grotte in Armenia però dimostra il contrario. Ha ben 5500 anni e si è conservata in ottimo stato. Sopravvivere alle mode è stato più che facile, certo che però l’ha fatto sotto 45 cm di terra.
Il complesso di grotte “Areni-1” in Armenia è una fonte di inestimabile valore di cimeli antichissimi. Vi sono stati ritrovamenti di oggetti risalenti al neolitico, ma anche medievali. La conformazione orografica di sicuro ha favorito la conservazione e gli archeologi non possono che ringraziare.
Ritornando alla nostra scarpa, come già detto, si trovava sotto 45 cm di terra. Vicino a questa c’era una scatola di ceramica rotta ed una scapola di cervo con della carne essiccata. La cosa strabiliante è l’erba che si trovava vicino alla scarpa, molti pensano sia stata disposta in quel modo per mantenerne la forma e conservarla al meglio. Nemmeno nelle più rosee aspettative credo gli ominidi pensassero che la scarpa sarebbe sopravvissuta per 5000 anni però.
Come di solito accade per questi eventi, la datazione al radiocarbonio ha aiutato moltissimo gli archeologi. La datazione degli oggetti risale ad un periodo compreso tra il 3627 a.C. ed il 3377 a.C.
Le grotte hanno lasciato un’altra importantissima testimonianza. Oltre a due crani di donne perfettamente conservati, uno dei quali aveva anche il più antico frammento di tessuto cerebrale mai ritrovato, l’altra importante testimonianza riguarda il vino. Diversi oggetti riconducibili al processo di vinificazione si trovavano infatti nella grotta. Gli uomini e le donne delle grotte pare usassero la tecnica più conosciuta di vinificazione: pigiavano l’uva con i piedi e lasciavano cadere il succo in un recipiente dove lo lasciavano fermentare.
Chissà se il nostro uomo o la nostra donna perse la scarpa dopo un bicchiere di vino di troppo allora. Ciò che conta è che questo sito non smette di stupire e che altre importanti scoperte possono vedere la luce continuando a lavorare in questa miniera d’oro archeologica.