Da millenni ormai, salvo rare eccezioni, la guerra è considerata appannaggio degli uomini. Le donne, i bambini e gli anziani ne rimasero quasi sempre esclusi, se non come vittime collaterali delle ultime grandi guerre con l’ampliamento del conflitto alle zone civili. Eppure ci fu un lasso di tempo in cui anche le donne scendevano in campo, spesso dietro le quinte. Stiamo parlando delle vivandiere, una figura importante negli eserciti europei di Età Moderna e della prima Età Contemporanea.
Partiamo col dare una definizione del loro ruolo, deducibile dall’appellativo stesso. Tali figure agivano non nei campi di battaglia bensì negli accampamenti, svolgendo funzioni che gli uomini non trovavano il tempo di svolgere. Quindi si dedicavano al lavaggio delle uniformi e dei vestiti sporchi, si occupavano di preparare i pasti e di sistemare le mense ed i cibi in tavola e di mantenere l’ordine nelle varie zone dell’accampamento.
Con il tempo i loro ruoli si ampliarono e arrivarono a ricoprire compiti anche sanitari e medici. Molte di loro divennero presenze fisse nelle tende dei medici, trasformandosi in vere e proprie infermiere e assistenti. Da tali prodomi nacque, nel 1859, dopo la Battaglia di Solferino, la Croce Rossa Italiana.
Ma vediamo invece l’evoluzione della figura oggi presa in esame. Come accennato in apertura, le donne in guerra erano viste di cattivo occhio, ma ciò spesso e volentieri non significava che ne restassero lontane. Già sul finire del XVIII secolo le mogli ed i figli per lo più di ufficiali o di appartenenti a ranghi alti dell’esercito, seguivano i mariti negli accampamenti, dove vendevano cibo e tabacco.
Nel corso del XIX secolo poi ci fu invece un netto miglioramento della situazione. Le locandiere vennero differenziate dalle cantiniere, ovvero le addette alle vettovaglie, alle mense ed al cibo nello specifico. Riconoscere un nome proprio voleva dire riconoscerne anche una funzione e, in qualche modo, anche legittimarla.
Dopo un decreto della Convenzione Nazionale francese del 1793, venne proibito alle donne non autorizzate di presenziare gli accampamenti militari. Al contempo le donne ottennero la possibilità di leva. Le locandiere non erano più presenza improvvisate ma ormai regolarizzate e divennero delle vere e proprie lavoratrici che, consciamente, decidevano di lavorare rischiando la vita vicine ai campi di battaglia.