Unite da una lingua, una cultura e una religione comune; per tutto il resto, le città-stato greche erano centri autonomi, dotate di una specifica amministrazione pubblica, nonché di proprie leggi ed esercito. Oggi vi presenteremo un elenco descrittivo delle principali poleis greche, eccezionali esempi di autogoverno.
Come non iniziare da Atene, considerata la culla della civiltà occidentale. L’anno della fondazione si perde nella notte dei tempi ma possiamo dire con assoluta certezza come il periodo di massimo splendore risalga al V secolo a.C. L’intellettualismo ateniese ruotò attorno a figure leggendarie come i filosofi Socrate, Platone e Aristotele, senza dimenticare i drammaturghi Eschilo, Sofocle, Euripide e Aristofane, lo storico Tucidide e così via. Testimonianze dello splendore di Atene permangono ancora oggi: vedasi il Partenone.
Il detto “Se Atene piange, Sparta non ride” rappresenta molto bene la posizione predominante delle due poleis nello scacchiere della Grecia antica. Sparta è un esempio peculiare di città-stato perché dissimile dalla maggioranza di queste. L’eterna avversaria di Atene non adottava un sistema democratico, quanto più oligarchico e diarchico. Se Atene si vantava dei propri intellettuali, Sparta poteva fare lo stesso con il proprio esercito. Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) raggiunse il periodo di massimo splendore, salvo poi decadere nei secoli a venire.
Il terzo incomodo era Corinto! Né la sfera culturale, né quella bellica facevano di Corinto una potenza, infatti tutto ruotava attorno al commercio. Le fortune della polis situata tra il Peloponneso e il continente furono alterne. Il contatto con Roma fu di carattere bipolare per Corinto: distrutta nel 146 a.C. dai legionari romani, il centro fu ricostruito nel 44 a.C. e divenne capoluogo della provincia di Grecia, continuando a prosperare a differenza di molte altre realtà.
Poi abbiamo Tebe, crocevia commerciale a nord di Atene. Con quest’ultima si ritrovò in uno stato di eterna rivalità. La città fu prima a capo della Lega Beotica, poi si schierò con i Persiani durante la seconda guerra persiana e divenne polis egemone intorno alla metà del IV secolo a.C. La fortuna di Tebe però durò poco, perché osò mettersi contro un certo Alessandro Magno e si sa, non conviene mai far arrabbiare il macedone. Tebe fu rasa al suolo nel 335 a.C.
Concludiamo con la splendida Siracusa, fondata da coloni greci in Sicilia nel 734-733 a.C. Divenne centro di vitale importanza durante il periodo arcaico e classico della storia greca. Ebbe un ruolo essenziale durante la guerra del Peloponneso, in quanto il suo tradimento nei confronti di Sparta, per allearsi con Atene, permise a quest’ultima di infliggere qualche dolore agli eterni rivali, ma fu del tutto inutile, visto che non vinsero la guerra. La storia “greca” di Siracusa termina con la conquista cartaginese nel 342 a.C.