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L’antica Grecia ed suoi sette savi, la sapienza non era mai abbastanza

Si sa, il simbolismo e la numerologia era molto cara agli antichi greci. Tanto cara che oltre alle 7 meraviglie del mondo ci tennero a nominare 7 saggi. I savi erano considerati le personalità più sapienti dell’epoca ed erano circondati da un’aurea mistica che li accompagnava ovunque andassero.

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Ma chi erano questi 7 saggi? Fra il 620 a.C ed il 550 a.C., i sette in questione erano: Talete, Pittaco, Biante, Solone, Cleobulo, Chilone e Periandro. La loro fama era talmente tanta che anche Plutarco e il celeberrimo Platone nominano i loro insegnamenti.

Ma partiamo sicuramente dal più noto fra loro, ovvero Talete di Mileto. Una curiosità che molti non sanno è che fu lui a suddividere l’anno in 12 mesi. Oltre a ciò studiò l’astrologia, la matematica e la filosofia, di cui fu uno dei principali esponenti di spicco. Come tutti sapranno dal loro primo anno di studi filosofici superiori, per Talete l’origine di tutto stava nell’acqua. Inoltre è bene ricordare l’invito che Talete faceva sempre: rispetta i tuoi amici, sia in loro presenza che in loro assenza.

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Bias (o Biante) di Priene è il secondo della lista. Anche lui proveniente dalla Ionia come Talete. Una voce narra che quando la sua città era sotto attacco nemico tutti i suoi concittadini si affrettarono a prendere con sé quanto più potevano. Lui fece esattamente l’opposto. Quando gli chiesero del perché, rispose che aveva già tutto con sé nella sua mente pensante. Predicava la calma, soprattutto prima di parlare. Dovremmo tenerlo a mente.

Solone e Pittaco sono accomunati da una cosa. Entrambi ebbero a che fare col governo di uomini. Pittaco fu un abile condottiero e governò prima le truppe di Mitilene contro Atene e poi per 10 anni governò la città stessa. Solone invece fu coinvolto solo trasversalmente nel governo di Atene. La sua fama era così ampia che gli fu chiesto di fare delle leggi per la sua città. Nella lista si aggiunga anche Periandro, che fu tiranno di Corinto a lungo. Regolarizzò però il lavoro degli schiavi ed attuò misure in favore dei cittadini più poveri.

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Anche Cleobulo fu tiranno ed uomo fortissimo. Il suo pensiero si riassume nella sua massima: “Il miglior governo sarà quello in cui i cittadini temeranno più il disonore che la legge”. Infine Quilone di Sparta che entra nel novero dei savi per le sue leggi sull’educazione militare dei giovani spartani.