La Torre degli Asinelli è uno dei monumenti simbolo di Bologna e la più alta fra le torri della città emiliana. La leggenda inerente la sua costruzione affonda le radici in un tempo lontano ed è una storia di riscossa sociale e di un amore impossibile. Il protagonista è un umile contadino che sognava per la sua famiglia un futuro migliore.
L’obiettivo principale dell’uomo era infatti quello di migliorare il tenore di vita della sua famiglia. Non desiderava nient’altro. In epoca medievale però un umile contadino, per quanto duramente potesse lavorare, difficilmente riusciva ad implementare le proprie entrate e migliorare la propria condizione socio-economica.
Ci voleva un miracolo insomma. E un miracolo fu quello che accadde all’uomo e alla sua modesta famiglia. Un giorno, mentre era in giro con i suoi asinelli, uno di questi incespicò in un barile bello pieno e pesante. Nemmeno a dirlo, era ricolmo di oro. L’uomo era finalmente ricco e poté realizzare il suo sogno, ma custodì gelosamente il suo segreto, non dicendolo nemmeno ai suoi familiari, che però vedevano migliorare la propria condizione di giorno in giorno.
Col tempo entra in gioco un altro protagonista della vicenda, il figlio del contadino. Questi si innamorò di una bellissima ragazza che aveva però origini nobili. Inutile specificare quanti ostacoli si parassero davanti al loro matrimonio e al loro amore. Le due condizioni sociali diverse non permettevano alcun contatto tra i due, il padre della ragazza nemmeno guardava in faccia il suo giovane pretendente.
Il giovane confidò il proprio sentimento, colmo anche di dolore, al padre. Per la prima volta l’uomo confessò il “segreto degli asinelli” al figlio, che sprizzò gioia da ogni poro. L’uomo commissionò così la costruzione della torre più alta della città. Ogni mattone posizionato, ogni passo verso l’alto, alzava corrispondentemente anche lo status della famiglia contadina.
La vicenda si conclude così con un lieto fine. I due giovani poterono sposarsi una volta riconosciuta la facoltà economica e sociale dei proprietari degli asinelli. A quest’ultimi fu dedicato il nome della torre e l’amore tra i due giovani sbocciò definitivamente.