Nonostante la scoperta del mausoleo del primo imperatore cinese sia, ad oggi, uno dei ritrovamenti archeologici più importanti della storia, tanti, troppi sono i misteri che permeano l’intera vicenda. Giusto per fare un esempio: nessuno ha ancora individuato, dopo decenni di ricerca, la tomba segreta dell’imperatore. Le difficoltà in tal senso sono palesi ed è nostra intenzione spiegarvi perché.
Qin Shi Huang è storicamente considerato il primo sovrano a regnare su una Cina finalmente unificata, dopo il periodo dei 7 stati combattenti. Mentre in occidente, nel III secolo a.C., romani e cartaginesi se le davano di santa ragione, nell’estremo oriente, la Cina conosceva un periodo di attesa stabilità, nonché di ripresa economico-culturale. Solo per concedervi un piccolo accenno sull’importanza di questa figura a livello nazionale, se oggi il paese prende il nome di “Cina” lo deve a quest’uomo, primo della dinastia “Qin”.
Salito al trono nel 246 a.C. l’imperatore Qin ci teneva a dimostrare di avere le idee molto chiare fin dalla giovane età. Quando aveva 13 anni, diede l’ordine di iniziare a costruire il mausoleo. Per la realizzazione del monumentale complesso ci vollero 40 anni di lavoro e l’impiego di 700.000 uomini tra schiavi e prigionieri di guerra. La tomba, situata nei pressi di Xi’an, nello Shaanxi, è il più importante sito archeologico della Cina.
Rimasto inviolato – ma non sconosciuto – per millenni, i veri scavi iniziarono durante gli anni ’70 del secolo scorso. La ricerca ha condotto ad alcuni dei rinvenimenti più simbolici ed importanti, come ad esempio la scoperta dell’esercito di terracotta. Dai 6.000 agli 8.000 soldati in terracotta voluti dall’imperatore Qin come scorta per il suo trapasso. La sicurezza prima di tutto. Eppure, come dicevamo nell’introduzione, manca nella lista dei ricercatori la ciliegina sulla torta, ovvero la camera funeraria.
Questa fu volutamente e, a dirla tutta, maniacalmente nascosta. I resoconti dell’epoca dimostrano chiaramente quanto i funzionari imperiali ci tenessero alla segretezza della tomba: le guardie ricevettero l’ordine di chiudere dentro gli architetti ideatori della costruzione, così da “portarsi nella tomba” (ci stava troppo bene, scusate) il segreto. Si pensa che per la realizzazione della camera funeraria si sia scavato così a fondo da superare tre livelli di falde acquifere. Gli archeologi hanno timore nella ricerca, perché buona parte del complesso è disseminata di trappole, talvolta esplosive. Sì, se ve lo state chiedendo, dopo più di 2 millenni possono esserci trappole esplosive ancora attive.
Non è tutto. A protezione della tomba segreta ci sarebbero dei fiumi di solfuro di mercurio, estremamente tossico per l’essere umano. Allora si pensava che questo composto garantisse l’immortalità all’anima del defunto. Le odierne tecnologie non permettono il raggiungimento della tomba del primo imperatore cinese. Incredibile pensare come umani di due millenni fa siano riusciti a costruire un qualcosa di così impenetrabile nonostante i nostri evidenti progressi tecnologici. Wow!