Francia, aeroporto di Clermont-Ferrand-Auvergne. Impegnati nello scavo in una delle sezioni del sito archeologico di origine gallica, gli operatori in loco si sono resi protagonisti di una scoperta eccezionale, rarissima e, per evidenti aspetti, commovente. In quella che è stata fin da subito soprannominata “Tomba di Aulnat” gli archeologi transalpini hanno rinvenuto dei resti ossei.
Ossa, appunto, appartenute ad un infante di poco più di un anno e al suo fedelissimo amico a 4 zampe, un cagnolino che lo accompagnò nel viaggio transitorio verso l’aldilà. All’animale appartenevano collare e medaglietta in bronzo, con annesso campanellino (cosa più unica che rara, considerando l’epoca in esame). Non ha perso tempo l’Inrap (Institut national de recherches archéologiques préventives) a sottolineare la suddetta unicità della sepoltura.
Datata I secolo d.C., l’essenza della tomba risponde in realtà ad un singolare rito funebre praticato dagli antichi Galli. Curiosa e in un certo senso inaspettata. Così i professionisti dell’Inrap hanno descritto la scoperta.
Non solo resti organici. Nella Tomba di Aulnat, si è trovata evidente traccia di anfore, stoviglie, lampade votive, spille, ecc. Ad indicare la ritualità della sepoltura, oltre ad oggetti dal significato liturgico, ci sono anche parti animali. Si citino in tal senso scarti di maiale e ossa di polli privi di testa (intuibile segno sacrificale).
Al fianco del piccolo essere umano gli archeologi hanno evidenziato la presenza di denti da latte. Probabilmente questi appartennero ai fratelli o alle sorelle del giovanissimo defunto. Le dichiarazioni di chi ha potuto avere a che fare con il sepolcro gallico risuonano precise e diligenti: “La tomba di Aulnat è eccezionale, sia per la qualità che per la quantità degli oggetti. Sicuramente il piccolo proveniva da una famiglia di alto rango”.
Continua così una delle ricercatrici Inrap: “Le sepolture di bambini e giovani gallo-romani sono solitamente all’interno di cimiteri e dunque nei pressi di altre tombe di familiari. I bambini beneficiavano solo raramente di queste pratiche funerarie (rivolte invece ad adulti e anziani) mentre era abitudine procedere alla loro cremazione”.