È assai diffusa la convinzione che prima dello sviluppo scientifico moderno tanto gli intellettuali quanto la gente comune credessero che la Terra fosse piatta. In realtà il mito della Terra piatta è frutto di fantasie moderne, non di errori antichi.
Che la Terra fosse sferica, infatti, ne erano convinti già i Greci: nel III secolo a.C. Eratostene di Cirene l’aveva dimostrato scientificamente. Egli, che viveva in Egitto, aveva notato che nel giorno del solstizio d’estate (21 giugno), se si piantava a terra un bastoncino ad Alessandria esso produceva un’ombra, mentre se lo si piantava a Menfi esso non ne avrebbe prodotta alcuna. Questo perché la città di Menfi era situata lungo il tropico del Cancro, quella linea immaginaria che segna il limite settentrionale della zona centrale della Terra dove nel giorno del solstizio estivo i raggi solari giungono esattamente perpendicolari al terreno. Tale fenomeno, dunque, può manifestarsi solamente su una superfice curva, dato che su una superficie piatta la distribuzione dei raggi solari sarebbe del tutto uniforme.
Dai Greci, la certezza sulla sfericità della Terra passò ai Romani e quindi all’uomo medievale. Tommaso d’Aquino lo ribadisce all’interno della sua Summa Theologiae, così come Dante conferisce una forma sferica alla Terra all’interno della Divina Commedia. Anche Cristoforo Colombo e i suoi contemporanei ne erano convinti. Il fatto che subito il suo progetto di viaggio attraverso l’Atlantico fosse stato rigettato non fu dovuto alla paura che oltre le Colonne d’Ercole vi fosse il “bordo” della Terra, ma da evidenti errori di calcolo. Il navigatore genovese, infatti, aveva sbagliato il calcolo della distanza fra la costa occidentale della Spagna e quella orientale dell’India. Egli determinò un valore nettamente inferiore a quello reale. Colombo e i suoi marinai, quindi, furono assai fortunati ad incontrare l’America durante il loro viaggio, altrimenti staremmo parlando di pazzi navigatori morti di stenti in mezzo all’Atlantico.
La leggenda che vuole la Terra piatta come una convinzione comune del passato è dunque un’invenzione ottocentesca. È bene comunque precisare che vi erano voci fuori dal coro, ma non tutte propendevano per la Terra piatta. Ad esempio, il filosofo greco Anassimandro (V secolo a.C.) considerava la Terra un cilindro. Ma erano voci isolate, che non rappresentavano il pensiero della maggioranza delle persone dell’epoca.