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La straordinaria “Principessa Rossa” della Via della Seta e i suoi denti tossici

Una scoperta più unica che rara: in Cina gli archeologi hanno riportato alla luce i resti di una donna vissuta 2.200 anni fa. Soprannominata poeticamente la “Principessa Rossa” della Via della Seta, la poesia cede il passo al macabro quando scopriamo che i suoi denti erano stati dipinti col cinabro, una sostanza rossa tossica a base di mercurio.

La Principessa Rossa e i suoi denti al mercurio

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Crediti foto: @Qian Wang

Il cinabro è un minerale dal colore rosso brillante, composto da zolfo e mercurio. Usato sin dal IX millennio a.C. nell’arte, nella scrittura, nelle cerimonie religiose e per dipingersi il corpo. Questa è la prima volta in assoluto che viene trovato su denti umani.

Nello studio pubblicato da poco sulla rivista Archaeological and Antrhopological Sciences, ecco che Qian Wang, autore principale della ricerca e professore di Scienze biomediche presso la Facoltà di Odontoiatria della Texas A&M University, ha rivelato che questo è il “primo e unico caso noto in cui il cinabro è stato usato per colorare i denti, nell’antichità e in tutto il mondo”.

Gli archeologi hanno trovato questi insoliti resti durante alcuni scavi fatti in un cimitero nella città di Turpan, nella regione dello Xinjiang, nella Cina nord-occidentale. Basandosi sugli oggetti trovati in diverse tombe, gli archeologi hanno dedotto che i defunti fossero Gushi, i quali seguivano la cultura Subeixi. Quest’ultima era una cultura pastorale ed equestre, la quale prosperò nel bacino di Turpan circa 3.000 anni fa.

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Crediti foto: @Qian Wang

La particolarità di questa cultura era che anche le donne erano solite cavalcare cavalli usando delle selle. Il cimitero in questione si trovava proprio lungo la rotta principale della Via della Seta. Datato con il radiocarbonio a circa 2.200-2.050 anni fa, in quel periodo la Via della Seta era particolarmente attiva, soprattutto per quanto riguardava il commercio di beni preziosi. Fra di essi figurava proprio il cinabro.

Una delle tombe conteneva i resti di quattro soggetti, fra cui un giovane. Ma era uno degli scheletri degli adulti a distinguersi maggiormente: i suoi denti presentavano tracce di pigmento rosso. Si trattava dei resti di una donna, morta all’età di 20-35 anni. Ovviamente incuriositi, i ricercatori hanno subito prelevato un campione del pigmento rosso, in modo da capire cosa fosse. La spettroscopia non ha lasciato adito a dubbi: quel pigmento era cinabro, mescolato con una proteina animale (forse tuorlo o albume d’uovo). Questo serviva per poterlo applicare sui denti della donna.

Per questo motivo il team ha soprannominato la donna come Principessa Rossa della Via della Seta, in onore della Regina Rossa, un’aristocratica Maya del VII secolo. Anche il cadavere della Regina Rossa, infatti, era ricoperto di polvere di cinabro.

Il problema, però, è che i denti della Principessa Rossa rappresentano un’anomalia. Perché questa regione non è rinomata per essere una fonte di cinabro. Possibile dunque che il cinabro arrivasse, tramite commercio, o dall’Europa o da altre zone interne della Cina. Ovvero aree da cui storicamente si estraeva la sostanza.

Rimane ora da capire perché i denti della donna fossero dipinti di rosso. Per abbellire il proprio aspetto? Per indicare il proprio status sociale? Forse per qualche motivo religioso? Inoltre, visto che nella zona e nello stesso cimitero altri corpi avevano pitture facciali o tatuaggi, è possibile che anche la Principessa Rossa ne avesse.

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Crediti foto: @Qian Wang

Li Sun, coautrice dello studio, ha poi sottolineato quanto fosse pericoloso applicare il cinabro. All’epoca, ovviamente, non lo sapevano, ma sia preparare che applicare o portare addosso il cinabro probabilmente poteva far inalare ai malcapitati particelle o vapori di mercurio. Che sono tossici, visto che causano gravi problemi neurologici come mal di testa, insonnia, tremori, disfunzioni cognitive e motorie.

Curiosamente, però, gli autori dello studio non hanno trovato tracce di avvelenamento di mercurio nelle ossa. Ciononostante ci siano prove che indichino come la donna si sia applicata del cinabro più volte nel corso della sua vita. Può anche essere che il pigmento non rimase sui suoi denti così a lungo da permettere alla tossina di accumularsi a livelli rilevabili. Comunque sia, prendere appunti: applicarsi del cinabro come trucco è una pessima idea.