Parlando di geni della storia vengono fuori nomi noti e stranoti: Einstein, Fermi, Hawking, etc. Poco nota è invece la sensazionale vicenda del bambino prodigio e di colui che fece registrare il Q.I. più alto di sempre, con un punteggio di 254, William Sidis. Niente male considerando che il punteggio medio mondiale, ad oggi, è di 100 punti.
Purtroppo la vicenda non fu solo rose e fiori, anzi il nome di Sidis è tristemente legato ad infelicità ed eventi nefasti. Il piccolo genio nacque a New York nel 1898, da famiglia ucraina di fede ebraica. I genitori, entrambi professori, lo educarono sin da bambino alla lettura ed alla scrittura. All’età di un anno e mezzo leggeva il New York Times.
Non sta solo qui però la grandezza del genio della grande mela. Ad 8 anni, invece di giocare come tutti i bambini, Sidis inventò di sana pianta una lingua, il “Venvergood“, misto di latino, greco ed altre lingue, oltre a conoscere già, da autodidatta, numerose altre lingue.
Ammesso all’età di 11 anni alla prestigiosa università di Harward, ne divenne il più giovane studente della storia dell’ateneo. Chiaramente non si contentò di studiare in un corso per geni precoci. Dopo poco tempo cominciò a tenere dei corsi da se stesso e stupì tutti laureandosi a soli 16 anni in Arte. Abbandonò infatti l’ambito scientifico e matematico che tutti si aspettavano coltivasse.
Subito però iniziarono i problemi di bullismo. Molti alunni erano scontenti di avere un professore più giovane di loro e gli causarono non pochi problemi. Cambiò università ma dopo poco tempo si ripresentarono le stesse problematiche e si ritirò a vita privata. Anche questa non fu semplice. Cominciò a lavorare in una fabbrica svolgendo mansioni umilissime e presto fomentò i lavoratori contro il capitalismo americano, non nascondendo i suoi ideali socialisti. Fu condannato a 18 mesi di carcere ma i potenti genitori glielo evitarono, ospitandolo in una loro casa di cure per problemi mentali. L’esperienza devastò totalmente il ragazzo.
Dopo il trauma non volle più saperne nulla dell’università e dei propri genitori, morendo in solitudine per un’emorragia cerebrale, stesso motivo di morte del padre. Il suo Q.I di 254 punti è il più alto mai registrato, quello di Einstein ed Hawking è di 160 e quello per entrare a far parte del 2% della popolazione più intelligente è di 148 punti. Purtroppo però il carico di aspettative sulle gracili spalle di un bambino ne rovinarono la vita e la sua storia è percorsa da un filo rosso di tragica sofferenza.