Pensare alle religioni lontane geograficamente e culturalmente da noi è molto difficile. Un duro sforzo che richiede la rimozione della lente “occidentale” nell’osservazione e la comprensione di tali fenomeni. Grandi studiosi quali Angelo Brelich, Raffaele Pettazzoni ed altri prima di loro ne sono stati pionieri. Oggi cerchiamo di avere un minimo delle loro capacità e analizziamo la figura di Siddhārtha Guatama, meglio noto come Buddha.
Da lui nasce la religione buddista, oggi praticata da centinaia di milioni di fedeli (tra 350 e 550 secondo le stime). Sfatiamo subito il primo falso mito: Siddhārtha Guatama, il Buddha, non è l’oggetto di venerazione monoteistico del buddismo. Si tratta di uno nei numerosi Buddha. Vi starete domandando perché, non disperate, la risposta arriva subito.
Il Buddha è colui che ha raggiunto il massimo grado dell’illuminazione, denominata “Bodhi“, quindi Siddhārtha è “uno dei”, e non “il”. Ripercorriamone insieme la storia. Il nostro protagonista vive in un arco di tempo collocato tra il 566 a.C. ed il 486 a.C., nascendo l’8 aprile a Lumbini, nell’odierno Nepal, al confine con l’India. La sua famiglia era abbasta ricca e importante: apparteneva al potente clan dei Śākya.
Condusse da allora un’infanzia ed una giovinezza a dir poco tranquille. Tra gli agi e le comodità della sua residenza, studiò e si formò, senza mai uscire dal suo palazzo familiare. Aveva un mondo dentro di sé, ma non conosceva quello di fuori. Così, un giorno, varcate le soglie che mai aveva osato superare, uscì. Era il primo contrasto col mondano, e la cosa lo toccò fortemente.
Aveva 29 anni e, per la prima volta, nelle sue successive uscite, vide altre realtà profondamente diverse dalla sua. Nella prima notò un vecchio, poi un malato ed infine un morto in processione funebre. Una sorta di climax traumatico per il Buddha. Tornato in casa apprese che era nato suo figlio e che così le sue funzioni familiari erano state espletate. Si congedò silenziosamente dalla moglie e dal suo piccolo, partendo subito dopo.
Sotto un albero di pipal ricevette la sua Bodhi, la sua illuminazione. Da lì cominciò a predicare il messaggio ai suoi primi discepoli, i primi che lo avevano abbandonato. Da lì in poi la sua vicenda proseguirà fino a fondare quella che è oggi una delle religioni più diffuse, conosciute ed importanti al mondo.