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la società matriarcale per Catone e la lex Oppia

La società matriarcale per Catone e la lex Oppia

Nel 195 a.C. a proporre l’abolizione della lex Oppia furono i tribuni Fundanio e Valerio. Questa prevedeva un’ulteriore restrizione per le donne, specialmente per quelle più ricche e appartenenti a famiglie importanti.

la società matriarcale per Catone e la lex Oppia

Nel 215 a.C. si istituiva la lex Oppia e prevedeva il divieto di indossare più di mezza oncia d’oro o vestiti sgargianti. Si limitavano anche l’impiego di trasportini e parapiglie, lettighe, se non per recarsi a qualche cerimonia.

Non tutti i membri del senato accolsero positivamente la proposta di abolizione e tra questi a difesa della legge si pose Catone. Egli asseriva che se i mariti già si sottomettevano nelle loro case alle loro mogli, avrebbero dovuto temerle insieme. Questo per evitare che la libertà degli uomini venisse calpestata dalle intemperanze delle donne anche nel foro e non solo nelle loro case.

lex oppia, discendente di Catone il censore

Per conquistare e convincere i suoi concittadini, Catone ricordò loro degli abitanti di Lemno. Durante la notte infatti, le donne uccisero gli uomini dell’isola di Lemno, e queste una volta scannati i mariti avevano imposto un sistema matriarcale. Per Catone “non c’è nessun un genere di viventi che non possa costituire un pericolo gravissimo, se gli si consente di riunirsi in assemblea, consultarsi e decidere segretamente”.

E le matrone erano di fatto scese in piazza per sostenere la proposta dei tribuni Valerio e Fundanio, ed esse erano numerose a detta dello stesso Catone. Era quindi per lui necessario impedire che si raggiungesse la parità tra i due generi, immaginando con terrore che una volta raggiunta, esse avrebbero comandato gli uomini.

lex Oppia, gioiello romano in oro

La proposta di Valerio non nasceva da un’improvvisa spinta progressista, ma dalla convinzione che concedendo maggiori libertà alle donne, queste si sarebbero mostrate più ubbidienti. L’abrogazione della lex Oppia riuscì. Non solo per gli interventi dei tribuni ma anche per la pressione e il disordine sociale creatosi per il coinvolgimento delle donne. Catone aveva nutrito delle paure infondate, prima nella Repubblica, poi nell’Impero, nonostante l’abrogazione della lex Oppia, non si realizzò una società matriarcale come a Lemno.