La mobilità è da sempre un grande elemento caratteristico di molti popoli. Sebbene oggi i principali spostamenti siano individuali o familiari, nei secoli scorsi molti popoli migravano come blocchi compatti, collegando inscindibilmente la loro storia a quelle delle grandi migrazioni. Fra i più grandi trasmigratori della storia vi furono di sicuro i Vichinghi e a loro dobbiamo la scoperta dell’Islanda e di molte altre terre.
Già insediati in Norvegia e nelle Isole Far Faroe, i Vichinghi intrattenevano spesso viaggi tra le due sponde. Proprio durante uno di questi, Naddod scoprì l’Islanda. Ma, come nelle migliori storie, vedasi quella del portoghese Cabral che scopre il Brasile, l’approdo su tale isola fu totalmente fortuito.
Proseguendo il parallelo con il suo collega portoghese (molto distante nel tempo), anche Naddod fu mandato fuori rotta dalle imprevedibili forza marine. Fu così che, nel lontano 861, nasceva Snowland. L’esploratore tornerà presto in patria per raccontare delle sue gesta e della scoperta, accolta subito come evento sensazionale.
Fra le persone più interessante alla scoperta, e intenzionato da subito a replicarla, c’era Floki Vilgerdarson. Il viaggio non si preannunciava per nulla semplice e ci volle tempo e pazienza per organizzare al meglio la spedizione. Dopo ben 6 anni, nel 867, Floki partì alla volta della nuova terra sconosciuta.
Incredibilmente riuscì a trovarla senza esservi sbalzato fortuitamente dalle acque ma totalmente conscio di ciò che voleva e cercava. Sarà lui a dare il nuovo nome alla grande isola nell’Oceano Atlantico settentrionale, tra il Mar di Norvegia e il Mare del Labrador. Nasceva così l’Islanda.
Ci vorranno altri tre anni affinché si creino insediamenti stabili sull’isola. Dall’870 le prove archeologiche ci danno testimonianze di iniziali presenze diffuse della vita islandese. Il tutto grazie al grande coraggio e all’infinito spirito esplorativo di una popolazione che lontana dai mari proprio non riusciva a stare.