Dall’unione dei termini greci olígoi e arché si ricava la parola “oligarchia”, ovvero “governo di pochi”. Qualcuno la vede come una forma degenerata dell’aristocrazia, altri invece puntano molto più sul fattore ricchezza per spiegare l’accentramento del potere nelle mani di pochi. Ciò che proveremo a fare noi oggi, sarà spiegare in che modo la Russia post sovietica sia caduta nelle mani degli oligarchi. Impresa complicata in così poche parole, ma non impossibile.
Ok, se dovessimo limitarci ad una descrizione poco dettagliata, allora potremmo inquadrare gli oligarchi russi come degli imprenditori abbastanza furbi (per non dire opportunisti), i quali si sono approfittati di un mercato disordinato, non regolamentato e per di più selvaggiamente corrotto; tutto ciò all’alba degli anni ’90 del secolo scorso.
All’indomani del crollo sovietico, la neonata Federazione Russa iniziò a vendere beni di stato attraverso un programma di privatizzazione dei voucher. Quando parliamo di beni statali, intendiamo in tal senso: imprese industriali, energetiche nonché finanziarie di altissimo valore. Poche persone, dotate del capitale adeguato, riuscirono a strappare l’acquisto di tali beni a prezzo stracciato.
I guadagni che potevano derivare da queste selvagge acquisizioni non furono affatto reinvestiti nell’economia russa; meglio nasconderli da qualche parte, lasciamo che sia la vostra fantasia a dirci dove. Sul lato politico anche non si fece nulla per contrastare la deriva oligarchica, anzi, il presidente Eltsin a suo modo favorì il processo.
Sotto consiglio dell’influente economista Anatoly Chubais (a capo del progetto di privatizzazione), Eltsin si convinse di dover far approdare il capitalismo nella federazione attraverso la nota “terapia d’urto“. Una terapia che si traduce in zero controllo statale sul mercato. Insomma, da un estremo all’altro. Le conseguenze immediate di queste scelte abbastanza avventate furono una grave crisi economica, ma soprattutto politica.
Eltsin, conscio del detto “due piccioni con una fava”, decise di fornire una soluzione ad entrambi i problemi. Come? Indebitandosi con gli uomini più potenti di Russia ma garantendosi sostegno politico. Se Eltsin alla fine cadde in disgrazia, gli oligarchi seguirono la strada diametralmente opposta, costituendo la spina dorsale del potere russo odierno.