La peste, così come altre numerose epidemie del mondo medievale e contemporaneo, fu un fenomeno alquanto misterioso. Numerose furono infatti le epidemie e molte di esse scomparvero senza lasciare tracce, né risposte. La più drastica per la cittadina portuale francese fu quella del 1720.
In questo periodo Marsiglia godeva di numerosi monopoli commerciali con l’Oriente e con esso aveva lucrosi traffici. Ciò la rendeva una delle città portuali più importanti dell’epoca moderna. La cosa abbastanza difficile da comprendere è come la peste poté uccidere circa 100.000 persone, in soli due anni.
Marsiglia aveva già conosciuto due grandi ondate della malattia, nel 1580 e nel 1650. Da allora aveva approntato un sofisticato sistema sanitario per evitare ulteriori stragi. Insomma si era capito che l’igiene era un ottimo modo per arginare i disastrosi effetti della pestilenza.
Ogni nave che attraccava al porto doveva superare una prova in tre livelli. Inoltre i registri del capitano e quelli della nave venivano scrupolosamente analizzati alla ricerca di porti in cui la nave aveva transitato e che potevano costituire minacce per la diffusione dell’epidemia.
Fu proprio una falla in tale sistema di controllo che favorì lo scoppio della nefasta epidemia del 1720. Il 25 maggio infatti attraccò al grande porto la nave Grand-Sainte-Antoine, proveniente dal Libano. L’imbarcazione aveva fatto scalo a Cipro però, e proprio qui era segnalata un’epidemia di peste.
La nave fu posta in quarantena fuori dal porto ed i primi membri dell’equipaggio morirono. Tuttavia i mercanti della città fremevano per accaparrarsi la preziosa seta ed il cotone trasportato in tempo per la prestigiosa fiera di Beaucaire. Fu così che la peste si diffuse rapidamente, ponendo al collasso l’intero sistema sanitario e causando un elevatissimo numero di vittime anche in una città che era preparata a combatterla.