Anticipatore del “maledettismo”, inventore del genere poliziesco, scrittore di gialli psicologici e uno dei più influenti autori americani, in tre parole: Edgar Allan Poe. Se della sua vita sappiamo così tanto, circa la sua morte non possiamo dire lo stesso. Sembra proprio tratta da una delle storie che lui stesso scriveva. Il mistero aleggia ancora dopo 174 anni. Oggi ve lo raccontiamo.
Nel 1849, Poe abitava a Richmond e, il 29 settembre dello stesso anno, decise di andare a Filadelfia. Spoiler alert: non ci arriverà mai. Il 7 ottobre Poe morirà, a Baltimora. Il vero mistero sta proprio sul come ci sia arrivato e perché. Le sue intenzioni erano quelle di andare da tutt’altra parte ma nonostante ciò, delirante, giunse nella cittadina del Maryland.
Il 3 ottobre Poe venne avvistato per la prima volta nella cittadina da Joseph Walker. Questi lo trovò di fronte la sede del partito Whig, sdraiato su un marciapiede, in preda ad allucinazioni e in pieno stato di confusione mentale. Lo scrittore ripeteva un nome: Joseph E. Snodgrass, un suo amico editore. Fu lui che Walker contattò in cerca di aiuto.
Spiegata la situazione, l’amico ed uno zio di Poe arrivarono il prima possibile, facendo ricoverare il malcapitato nel migliore ospedale cittadino. Dopo qualche giorno di convulsioni, deliri e agonia, il 7 ottobre Edgar Allan Poe spirò. Vogliamo infittire il mistero? Vi diciamo che tutte le carte riguardanti il suo ricovero e la sua morte sono andate perse. Quasi come se ad uno scrittore oscuro toccasse una morte altrettanto oscura.
Nel corso di quasi due secoli, come immaginerete, si sono proposte le più svariate congetture sulla motivazione dietro la sua dipartita. La prima e più accreditata, quella di eccesso di alcool, è definitivamente smentita da un esame diretto dei suoi capelli. C’era chi pensava infatti al Cooping, ovvero una meschina tecnica elettorale che prevedeva di prendere alcune persone, preferibilmente residenti di altre città, ubriacarle o drogarle e farle votare più volte in diversi seggi elettorali (e a Baltimora quando Poe morì erano in corso delle elezioni).
Altre ipotesi parlano di tumore al cervello, ma non c’è nulla di dimostrato, febbre perniciosa, rabbia o avvelenamento. Nessuno lo sa, e forse nessuno lo saprà mai. Colui che ha reso grande l’enigma in letteratura apparterrà per sempre al mistero dunque. Perfettamente bilanciato, come tutto dovrebbe essere.