Fra le innumerevoli, misteriose morti oscurate da intrighi di corte, solenni segreti e dall’oblio del tempo, una in particolare attira l’attenzione di storici e appassionati: quella di Agnés Sorel. Nota anche come Agnese Sorel, era l’amante e la favorita di re Carlo VII di Francia, a cui diede anche quattro figlie.
Come morì veramente Agnès Sorel?
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Fondamentalmente Agnès Morel è nota per tre cose. La prima è che era l’amante ufficiale di re Carlo VII di Francia. La seconda è quella relativa alla teoria secondo la quale indossasse abiti che le lasciavano un seno scoperto (cosa ovviamente non vera: si tratta di un ritratto forse postumo creato per raffigurarla come la Vergine Maria che allattava Gesù bambino). La terza è la sua morte misteriosa.
Nata intorno al 1422 circa a Le Mesnil-sous-Jumieges, sappiamo per certo che morì l’11 febbraio 1450. Era una nobildonna francese, proveniente dalla piccola aristocrazia di provincia. Divenne dama di compagnia della regina Isabella di Lorena, moglie di Renato d’Angiò, re di Napoli. Tuttavia fu notata da Carlo VII.
Inutile a dirsi che da damigella della regina Isabella divenne damigella formale di Maria d’Angiò, la regina di Francia. Tuttavia il suo vero ruolo era quello di favorita ufficiale del re. Il che fu una grande novità per l’epoca. Infatti, fino a quel momento, le amanti del re di Francia doveva rimanere nascoste (stile segreto di Pulcinella, per intenderci). Ma lei fu nominata amante ufficiale.
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Alquanto stravagante, influenzò parecchio il sovrano, imponendo i suoi amici come consiglieri di corte. Tuttavia non era amata da tutti. Il Delfino di Francia, colui che poi sarebbe diventato Luigi XI, non poteva tollerarla. Si dice che una volta, infuriato con lei, la inseguì per i corridoi armato di spada. Agnès, per salvarsi, dovette rifugiarsi nella camera da letto del re. Il quale decise di spedire via quel figlio turbolento, ingiungendogli di stare lontano dalla corte.
Ma arriviamo alla morte di Agnès Sorel. Verso la fine della sua quarta gravidanza, Agnès decise di trasferirsi vicino al re. Carlo VII in quel periodo stava combattendo gli inglesi e si trovava nel quartier generale di Rouen. Così Agnès andò al Manoir de la Vigne, a Le Mesnil-sous-Jumieges, una residenza di pertinenza dell’abbazia di Jumieges, proprio vicino a Rouen.
Qui diede alla luce la quarta figlia, nata prematura (venuta a mancare sei mesi dopo). Tuttavia, a pochi giorni di distanza dal parto, Agnès Sorel fu colpita da quello che all’epoca era chiamato “flusso di ventre“. Non ebbe scampo e morì poche ore dopo. Si disse così che era morta di febbre puerperale, anche se qualcuno pensava potesse essere morta di dissenteria.
Ma anche all’epoca non tutti erano convinti che si trattasse di una morte naturale. Il decesso era stato troppo veloce e così qualcuno iniziò a parlare di un avvelenamento. Anzi, si arrivò a incolpare Jacques Coeur, il suo esecutore testamentario. Tuttavia lo scagionarono. Ma c’era anche chi sosteneva che la morte fosse imputabile al suo arci nemico, il Delfino di Francia.
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Veniamo ora in epoca moderna. Nel 2004 la salma fu spostata nella Collegiale di Sant’Orso, a Loches. Così i ricercatori colsero l’occasione per sottoporla a un’autopsia. L’esame autoptico accertò la presenza di ascaridiasi (da qui forse il sospetto di dissenteria) e un certo livello di sali di mercurio. All’epoca questi erano presi come purgante.
Molto probabilmente fu proprio l’ingestione di questo metallo pesante a causarne la morte così veloce. Ma non è finita qui. I livelli di mercurio riscontrati sono così alti da andare oltre la dose terapeutica (si parla di valori da diecimila a centomila volte la dose terapeutica). Il che vuol dire che probabilmente non fu un errore medico.
Più probabilmente si trattò o di suicidio o di un avvelenamento. Fra gli indiziati, oltre al Delfino, possibile mandante (si pensa anche che quel viaggio, fatto così a ridosso del parto e in zona di guerra, fosse un modo per sfuggire ai complotti del principe ereditario), ci sono Antonietta di Maignelais, la cugina di Agnès e Roberto Poitevin, il medico che la curava. La prima, casualmente, tre mesi dopo la morte di Agnès, ne prese il posto come amante del re. Il secondo, invece, ottenne parte dell’eredità.