Siamo in Puglia, a 539 metri sul livello del mare, nell’altipiano delle Murge settentrionali e qui troviamo uno splendido castello. Alla sola vista si capisce che non è un’opera come un’altra, vi è qualcosa dietro la sua maestà, o per meglio dire, qualcuno. Castel del Monte fu voluto infatti non da un personaggio storico qualunque, ma dallo Stupor Mundi, il nome vi dice qualcosa vero?
Si tratta di Federico II di Svevia, re di Sicilia, duca di Svevia, Imperatore dei romani e anche re di Gerusalemme. E se sembra una tipica esagerazione nelle onorificenze e nei titoli tipica dei secoli medievali, forse l’Hohenstaufen fu colui che li meritò più degli altri. Arriviamo quindi agli anni tra il 1240 ed il 1250 e vediamo sorgere insieme questa splendida opera architettonica e artistica.
L’idea di un progetto del genere traspare già in una lettera inviata nel gennaio del 1240 da Gubbio. In questa, Federico II scriveva al giustiziere di Capitanata Riccardo da Montefuscolo di reperire dei materiali per una costruzione futura. Specificava in questa missiva anche il luogo del desiderato castello: “presso la chiesa e monastero di Santa Maria del Monte“, che non abbiamo purtroppo più.
Iniziano ora una serie di interrogativi irrisolti. Il primo riguarda lo stato di avanzamento dei lavori e la fine degli stessi. Non si sa se, alla morte di Federico II, nel 1250, l’opera fosse completa o meno. Altro dubbio importante è sulla paternità architettonica del progetto: secondo alcuni si tratterebbe di Riccardo da Lentini, secondo altri fu lo stesso sovrano a disegnare l’opera.
Pare infatti che, nel 1226, molti anni prima del progetto, lo Stupor Mundi incontrò il famosissimo Leonardo Fibonacci. Il matematico inventore della sezione aurea stupì il sovrano con i suoi calcoli e le sue idee a tal punto che tale principio di sezione aurea si ritrova in molte parti del castello. Inoltre a Fibonacci si deve anche l’introduzione in Europa dei numeri arabi (che egli nella sua opera chiama “indiani“, come in effetti sono, n.d.r.) e dunque dello 0.
Tornando invece alla nostra fantastica opera, nonostante i molti dubbi non possiamo non costatare l’immensa bellezza e simmetria. Dal 1986 inoltre fa parte dei patrimoni dell’UNESCO e si tratta di uno dei siti artistici e storici più visitati in Italia. D’altronde, con tutti i personaggi storici nominati non poteva che nascere uno splendido connubio di arte, architettura e storia.