La storia di oggi riguarda un evento più unico che raro e di straordinaria longevità. Per raccontarvela al meglio ci spostiamo in estremo oriente, più precisamente tra Giappone e Corea. Qui, per ben 1400 lunghissimi e ininterrotti anni, operò una ditta a gestione familiare, la Kongō Kumi. Vediamo insieme questa fantastica vicenda.
La storia della ditta comincia nel 578 d.C., nella città di Osaka, distretto del Kansai. Ma scopriamo subito cosa c’entra la vicina Corea. La famiglia Kongō fu importata, per volere dell’imperatore Shotoku, proprio in quell’anno dalla Corea stessa, per la costruzione di un tempio buddista, precisamente il tempio di Shitennō-ji.
A questo punto della storia nessuno poteva immaginare il roseo a dir poco futuro che la ditta aveva davanti. Da quel momento in poi non si arresterà più, continuerà a costruire tempi in tutto il paese e lo farà per più di 1400 anni. Oltre a questi edifici, la ditta familiare si dedicò a molti altri tipi di edifici importanti, come ad esempio il castello di Osaka, e il complesso templare di Hōryū-ji.
Ma come è possibile che una ditta a conduzione familiare regga il trascorrere inesorabile del tempo per oltre 40 generazioni? Vi è un piccolo trucco, ma senza inganno: i generi, come accade anche in altre parti del mondo, si unirono via via al clan e presero il cognome e il nome della sempre più prestigiosa famiglia in questione. Si aggirava così il grande pericolo di estinzione della linea di discendenza, e anche questo lo si faceva con successo.
Questa bellissima storia di amore e gioia familiare condivisa, insieme ai dolori chiaramente, finisce nel 2006. In quest’anno, quando ormai molte cose sono cambiate nel Paese del Sol Levante, la ditta va in liquidazione per fallimento. Le sue quote passano in mano alla Takamatsu Corporation, segnando un cambio di passo millenario.
In chiusura precisiamo che, per ovvi motivi, un’azienda così longeva e fiorente, non rimase solo ed esclusivamente a conduzione familiare. Arrivò ad avere oltre 100 dipendenti e a guadagnare cifre ben più che consistenti. Il ruolo direttivo rimase però saldo in mano ai Kongō. Ma alla fine, anche lei, dopo 40 generazioni di presidenti, cede al tempo e alla sua forza irresistibile.