Come muore un re? Dipende. C’è chi si spegne serenamente dopo decenni di regno; chi muore a causa di un attentato. Certo, poi c’è l’eroica morte in battaglia, magari durante un duello dal sapore epico-cinematografico contro il nemico di una vita. Infine c’è l’esempio di Riccardo Cuor di Leone, il sovrano d’Inghilterra venuto a mancare a causa di un’insignificante freccia, nei pressi di un’insignificante castello, durante un breve assedio praticamente terminato, tra l’altro con successo. Eh già, il destino.
Uno che in vita si fa chiamare “Cœur de Lion” per la saldezza del suo coraggio mostrato in battaglia, anzi, nelle battaglie in cui ha impugnato spada e scudo, non può andarsene a causa di una freccia così casuale…E invece. Riccardo era sì re d’Inghilterra, ma sull’isola proprio non voleva starci. Una vita trascorsa ad incrociare spade tra Terra Santa, Italia e Francia, proprio in virtù del suo spirito guerriero, che tanto rispetto ha suscitato.
In Francia Riccardo era Duca d’Aquitania, in quanto figlio della nota Eleonora e voleva a tutti i costi rinforzare la sua posizione nella regione. Una volontà giustificata dagli accordi raggiunti con l’allora sovrano francese Filippo Augusto, patti per i quali la presenza del re inglese in terra franca era più che valida. Ragion per cui nel 1199 Riccardo Cuor di Leone dovette sopprimere una ribellione nella regione di Limousin, prossima all’Aquitania.
Durante la campagna, il nostro Riccardo partecipò all’assedio del castello di Châlus-Chabrol, un centro di secondaria importanza. Il villaggio cadde abbastanza in fretta. Restava solo qualche guarnigione all’interno della roccaforte, ma nulla che potesse impensierire gli inglesi. Sì, ogni tanto arrivava qualche freccia dai torrioni, ma erano talmente sporadiche che neppure i soldati di guardia se ne curavano. Figuriamoci se uno di quei dardi avesse potuto colpire il re…
Mentre un Riccardo rilassato (sprovvisto di cotta di maglia vista la quiete del momento) supervisionava il lavoro dei suoi uomini per concludere la presa del castello, una freccia scagliata da una balestra lo perforò all’altezza della spalla. Lì per lì il re non volle dare troppo nell’occhio, tornò infatti nella sua tenda e cercò di estrarre la stecca, senza successo. Intervennero i medici ma neppure loro riuscirono ad evitare la gangrena. Incredibile ma vero: la testa coronata d’Inghilterra stava morendo. Riccardo, ormai conscio del fatal destino, si rese protagonista di un gesto curioso.
Egli chiamò al suo cospetto l’uomo che gli causò la ferita, lo pagò 100 scellini e ordinò ai suoi di non torcere neppure un capello all’unico essere umano sulla faccia della terra in grado di fermare il battito del Cuor di Leone. L’unico a farlo nonostante Riccardo avesse combattuto in lungo e in largo uscendone sempre vittorioso. Il sovrano morì tra le braccia di sua madre Eleonora d’Aquitania il 6 aprile 1199.