Nel punto in cui si intersecano ben dieci strade, tra cui la trafficatissima Große Eschenheimer Strasse, la vitale Hochstrasse o la spaziosa Bleichstrasse, svetta al centro di una Francoforte evoluta e contemporanea uno dei simboli medievali più riconoscibili dell’intera città: la Eschenheimer Turm (lett. Torre di Eschenheimer). A guardarla si pensa sempre la stessa cosa, ovvero come sia un vero e proprio pugno alla modernità. Un pregio di cui vantarsi per questo edificio storico risalente ai primi decenni del XV secolo.
Costruita come torre sovrastante una delle tante porte della vecchia Francoforte sul Meno all’inizio del Quattrocento, oggi risulta essere la struttura più antica e inalterata della Neustadt (la parte nuova della città) nonché uno dei monumenti più ammalianti dell’intera Germania. L’edificazione del torrione va ad inserirsi in un contesto storico che ne giustifica non solo l’esistenza, ma anche la posizione per così dire “strategica”.
Già dal XIV secolo Francoforte poteva dirsi in pieno processo espansivo. I confini dell’Altstadt (la città vecchia, il centro storico) tendevano ad ampliarsi decennio dopo decennio, di pari passo con l’accrescimento economico del nucleo urbano. Fu per primo il sacro romano imperatore Ludovico il Bavaro (re dei romani dal 1314, imperatore dal 1324 fino al 1347) a notare l’eventuale importanza strategica di una torre d’osservazione sul quel lato della città in progressivo allargamento. Nel 1346 gli abitanti posero la prima pietra della prima torre, nota al tempo col nome di “ciclo”. Ah, piccola curiosità: la fantomatica prima pietra ancora oggi è contrassegnata all’interno del monumento, impossibile non notarla.
Tuttavia bisogna aspettare il secolo successivo e l’intraprendenza dell’architetto Klaus Mengoz per osservare i natali dell’attuale Eschenheimer Turm. Il professionista lavorò instancabilmente per realizzare la prima parte della nuova torre (che avrebbe sostituito la vecchia). Madern Gerthener, autore della magnifica cattedrale cittadina, completò l’opera tra il 1426 e il 1428.
Trascorsero senza patemi di alcun genere i successivi tre secoli. Le documentazioni dell’età moderna riportano solo qualche ritocco minore, da interpretare come restaurazioni non invasive. Lo “scossone” per Francoforte e la sua cittadinanza arriva nel primo secolo della convenzionale contemporaneità. Tra il 1806 e il 1812 le mura che si dilungavano ad est e ad ovest della torre vennero demolite per far spazio a fortificazioni più rassicuranti dal punto di vista difensivo. Addirittura il governo prussiano arrivò ad inserire la Eschenheimer Turm nella lista degli edifici da buttare giù per guadagnare in spazio su cui potenzialmente poter edificare. Alla fine non se ne fece più nulla di quel folle progetto vista l’opposizione del conte d’Hédouville, ambasciatore delle forze d’occupazione napoleoniche presso Francoforte.
Scampato il pericolo demolizione la torre continua ad esistere e resistere; è il caso di dirlo. Fortunatamente i bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale non la scalfiscono più di tanto (sebbene abbiano distrutto tutto il circondario, ricostruito da zero negli anni ’50 e protagonista, assieme alla torre medievale, del “contrasto visivo” tanto amato dai francofortesi e dai turisti che accorrono in gran numero ogni giorno).
Oggi la Eschenheimer Turm è una delle poche torre medievali della città rimaste in piedi nonostante tutto e tutti. Essa è in compagnia della centralissima Rententurm e della più periferica Kuhhirtenturm.