Non tutti sanno che fino al 1° gennaio del 1946 l’imperatore giapponese Hirohito era una divinità. Ebbene sì, secondo la tradizione shintoista e culturale giapponese, il massimo vertice del Paese del Sol Levante era in tutto e per tutto un Dio. Questo almeno fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando, in seguito alla resa, ci fu la dichiarazione d’umanità del suddetto imperatore.
Procediamo con calma e iniziamo dalle origini. La storia del Giappone come entità ben definita inizia nel VI-VII secolo d.C., le forme di socialità e aggregazione precedenti erano ben lungi dall’essere considerabili entità territoriali ben riconoscibili.
Il nuovo territorio dell’arcipelago nasce in forte correlazione con la vicina Cina, da cui acquisirà anche la religione maggiormente diffusa: lo Shintoismo. La concezione dell’imperatore come figura divina è però forse retaggio delle antiche culture agricole preistoriche e protostoriche del Giappone.
Inoltre il titolo stesso del padre della nazione giapponese non era il reale corrispettivo del nostro “imperatore” ma era “Tenno“. Il termine significa letteralmente “Signore del cielo” e fu utilizzato perché lo stretto legame con la Cina, in cui quest’ultima ricopriva un ruolo privilegiato, aveva fatto si che il termine imperatore rimanesse legato solo alla loro terra, i Paesi vicini dovevano utilizzare altri appellativi.
Ma, arrivando al momento saliente, trattiamo la fine del titolo. Prima della Seconda Guerra Mondiale il popolo giapponese non conosceva la voce diretta della loro guida e lo vedeva sporadicamente in uniforme e a cavallo. In seguito alle tragiche vicende belliche fu però proprio Hirohito a leggere in diretta radio, facendo sentire per la prima volta la sua voce alla nazione, il discorso di resa. Molto aulico e indiretto.
Dopo pochi mesi, in seguito ai trattati di pace, il 1° gennaio del 1946 ci fu la “Ningen Sengen“, la dichiarazione d’umanità. Hirohito cessava di essere una divinità e diveniva un uomo come gli altri alla guida del Giappone, anche se perse numerosi poteri e prerogative prima riservategli. Questa è la storia della caduta di un Dio.