Mago Merlino, Camelot, la spada nella roccia…Avete presente, no? Sono tutti elementi che si intrecciano nel mito di Re Artù, il sovrano giusto e magnanimo che visse in Inghilterra. Di lui si inizia a discutere già dal XII secolo, almeno per quel che riguarda le tradizioni locali. Ve lo diciamo subito, la figura di Artù è avvolta in una folta nebbia fatta di miti, leggende, poche luci e tantissime ombre.
La nostra intenzione non è quella di raccontarvi il mito in sé per sé, bensì quello di ricercare un fondo (per quanto minimo) di verità nell’intera narrazione. Abbiamo i mezzi per farlo? Noi sappiamo molto più di quanto possano sapere la miriade di ricercatori impegnati direttamente sul campo? La risposta è no, ma ci proviamo lo stesso.
Come ci proviamo noi, il tentativo lo attua anche un Comitato di ricerca appositamente creato, che prende il nome di “Camelot Research Committee“. L’ente ha come obiettivo quello di analizzare tutto il materiale a disposizione su Re Artù (letterario e non). Questo per cercare riscontri nella realtà attraverso svariati campi, che vanno dall’archeologia fino alla filologia.
Grazie alle ultime indagini svolte, sembrerebbe esser spuntato fuori qualcosa di interessante. A quanto pare c’è un castello, quello di Cadbury (nella contea del Somerset, nel sud-ovest britannico), che potrebbe essere identificato come il castello originale di Re Artù. Abbiamo trovato la corte del re? Camelot è sotto la luce del sole e nessuno dice niente?
Ovviamente è ancora prestissimo per dirlo, ma alcuni elementi lasciano ben pensare. Così come lascia ben pensare il fatto che i resti di Re Artù sarebbero stati rinvenuti…Sì, ma nel 1184 al tempo di Enrico II Plantageneto che non perse neppure un secondo, additandosi come erede (spirituale, forse) del re leggendario.
Ad oggi possiamo dirvi che le ricerche sono in corso, più di qualcuno è convinto che il mito non sia poi così tanto mitico e che forse la realtà potrebbe essere migliore di quanto si è pensato finora. Re Artù nel frattempo continua ad affascinare generazioni di appassionati.