In Alto Adige, nella provincia di Bolzano, si trova il centro abitato di Curon Venosta, un paesino di montagna che non conta più di 2.400 abitanti. Oggi il paese si presenta in un modo, ma fino alla prima metà del secolo scorso era tutt’altra cosa. La volontà di accorpare artificialmente tre laghi naturali con la costruzione di una diga richiese come sacrificio l’antico borgo sudtirolese. E così fu.
Il progetto spuntò fuori già prima degli anni ’20, ma i lavori si protrassero durante tutto il ventennio, il conflitto mondiale e il secondo dopoguerra. L’anno da contrassegnare in rosso è il 1950. Il progetto unificò il lago di Curon, quello di Resia e lo specchio d’acqua di San Valentino alla Muta. Così facendo, le acque sommersero completamente il centro abitato di Curon Venosta.
La popolazione locale, scontenta per il provvedimento dell’amministrazione statale, presentò dei reclami e protestò addirittura presso il Papa. A nulla servirono le lamentele. 523 ettari di terreno e 163 case finirono sotto l’acqua del nuovo lago di Resia. Cosa rimane oggi di quel paesino incastonato tra le valli alpine? Un bellissimo ed affascinante campanile, la quale sommità spunta dalle acque del lago come per incanto.
Questo campanile appartiene ad un’antica chiesa romanica risalente al 1357, nominata Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. L’edificio conobbe lavori di ristrutturazione quasi per tutto il XIX secolo e parte del XX. Questi ritocchi però non coinvolsero la torre campanaria, la quale rimase la stessa per secoli.
Curiosi, turisti e viaggiatori possono ammirare ancora oggi questa perla del lago di Resia. Il campanile sommerso è al centro di molte leggende e racconti entusiasmanti. Ad esempio, si dice che nelle gelide notti invernali, con il giusto silenzio si possono sentire ancora le campane risuonare nel bel mezzo del lago. Peccato che le campane furono smontate nel 1950 prima di definire i lavori nella diga.
Quando il lago ghiaccia, si può raggiungere la torre campanaria a piedi. Inoltre non mancano eventi di pattinaggio organizzati nei pressi del monumento. Inutile a dirlo, avete un buon motivo (in realtà uno dei tanti) per regalarvi un bel viaggetto direzione Curon, alla scoperta della città sommersa!