Tutti noi conosciamo o abbiamo sentito la parola sarcofago. Solo pochi probabilmente sapranno però da dove deriva e la strana storia che vi si trova dietro. Per raccontarvela andiamo nella provincia di Çanakkale in Turchia, e più precisamente nella cittadina di Assos.
Questa città vide la luce tra il 1000 ed il 900 a.C. grazie a dei coloni eoliani di Lesbo. Hermias, allievo di Platone, governò per un periodo la città, rendendola florida e prospera. Era un luogo ameno per i filosofi e proprio qui infatti Aristotele sposerà Pizia, nel 348 a.C. Ma fin qui nulla di straordinariamente differente da altre città dell’epoca.
La cosa strabiliante della cittadina sono infatti gli antichi sarcofagi, che all’epoca non si chiamavano ancora così, perché proprio in questo contesto assumeranno il nome con cui noi oggi li conosciamo. Era infatti il V secolo a.C. quando queste semplici bare di pietra, con una copertura piatta fecero il loro ingresso nella storia.
Ci si rese subito conto che i corpi al loro interno si decomponevano in maniera estremamente veloce, in circa 40 giorni. E nel caso ve lo stesse chiedendo, un corpo impiega di solito dai 10 ai 12 anni per scheletrizzarsi. Ma cosa rendeva queste pietre così affamate di carne umana?
Tutt’oggi gli scienziati non riescono a trovare una risposta precisa. Ulteriori studi porteranno magari a chiarire la questione. La cosa concreta e sicura è che venne in quest’occasione plasmata la parola sarcofago, dall’unione di “σαρκο” e “φαγοσ”, ovvero “sarko” e “fagos“. I due termini significavano appunto “mangiatori di carne”.
Nonostante non si abbia una risposta certa al misterioso fenomeno, quella dell’origine della parola in questione è proprio una bellissima storia. Speriamo vivamente di avervi tolto una curiosità, ma speriamo vivamente che continuino a proliferare in abbondanza nella vostra mente, perché è di questo che si nutre la storia.