Quando la società vichinga si sviluppò in senso commerciale ed economico, in un primo momento, non c’erano re o sovrani all’apice della catena di comando. Esistevano 3 grandi classi: i nobili, la classe media e gli schiavi. Successivamente, il potere iniziò a centralizzarsi e nacquero i re di Svezia, Norvegia e Danimarca. Ciò a partire dal IX secolo. Tuttavia, essi acquisirono un ruolo significativo solamente molto tempo dopo.
In realtà, questo schema non era rigido come si potrebbe pensare, anzi. Gli uomini liberi potevano ascendere a classi sociali più elevate, così come potevano divenire schiavi. Questi ultimi, al contrario, erano autorizzati a vendere prodotti artigianali e acquistare la propria libertà. A quel punto, però, era difficile entrare a far parte di livelli più alti. Anche i nobili potevano perdere tutto ciò che possedevano ed entrare nella classe media o anche qualche gradino più in basso.
I nobili detenevano le loro ricchezze in termini di terreni, schiavi, tesori e navi. Avevano i loro seguaci, a cui offrivano cibo, bevande e vestiti in cambio di supporto nelle incursioni e in battaglia. Inoltre, all’interno delle varie categorie c’erano persone più ricche e persone più povere.
Un uomo poteva essere libero ma non avere nessun terreno. Le donne assumevano lo stesso rango sociale dei loro padri, mariti o fratelli. Quando il feudalesimo iniziò a diffondersi in Europa, anche i Vichinghi pian piano adottarono questo sistema, rendendo le categorie sociali più rigide di quanto non lo fossero prima.
Le terre nordiche, in realtà, presentavano organizzazioni diverse: per esempio l’Islanda non aveva re. Quest’ultimi, inoltre, non erano considerati divinità o simili, ma erano uomini forti, coraggiosi, astuti, generosi. Talvolta la bontà poteva trasformarsi in stoltezza, a seconda delle saghe prese in considerazione.
Una leggenda, rappresentativa del sentire sociale norreno, riguarda nientemeno che Carlo Magno e alcuni nordici. Sembra che ai danesi fu chiesto di inginocchiarsi e baciare lo stivale del re, ma questi si rifiutarono. Tuttavia, sembra che uno tra di loro prese il re per uno stivale, sollevandolo e mettendolo a testa in giù. Questo è un simpatico aneddoto che ci fa capire ancora di più qual era l’atteggiamento dei vichinghi nei confronti di qualsiasi persona che chiedeva loro di sottomettersi.