Fra le tante accuse rivolte agli ebrei nel corso dei secoli, ve ne è una in particolare, certamente una delle più crude e barbare mai mosse: l’omicidio rituale. Spesso identificati come capri espiatori e vittime di pogrom ed altre malefatte, gli ebrei sono uno dei popoli più vessati della storia, vediamo oggi una delle più antiche accuse ad essi rivolte.
Un grande storico dell’argomento, Germano Maifreda, mette in guardia da quelle che definisce Self-fulfilling prophecies, ovvero profezie che si auto avverano. Quando ci si riferisce o si pensa agli ebrei nei termini di popolo usuraio, deicida, sfruttatore e tutte le altre critiche rivoltegli, si rischia di cadere in tale tipo di profezie. A furia di ripetere stereotipi simili, nel linguaggio e nella storia, si rischia di farli avverare nella mente dei meno attenti, che finiranno per percepirli non più come “diceria” ma come “fattuale realtà”.
Quella di omicidio rituale è fra le più antiche nefandezze attribuite ai giudei, termine anch’esso usato spesso spregiativamente. Nei periodi della Pesah, ovvero la Pasqua ebraica, si pensava che venissero infatti uccisi bambini cristiani per utilizzarne il sangue. Ma per cosa? Per preparare i pani azzimi. Stranissima accusa, ma che produsse, purtroppo, celebri e cruenti massacri.
La prima di queste risale addirittura al XII secolo, più precisamente al 26 maggio del 1171, a Blois, in Francia. Qui, un servo di corte, disse di aver visto un’ebrea gettare il corpo di un bambino esanime nelle acque della Loira. Dopo un processo pretenzioso e per nulla imparziale, la vicenda si avviò alla conclusione con un aut-aut inevitabile: il battesimo o la morte. Gli ebrei di Blois scelsero la seconda.
La storia pare essere nata da una questione di tradimenti e gelosie. Il signore di Blois infatti aveva probabilmente un’amante ebrea. La moglie del nobile, una volta scoperto l’intrigo, organizzò il vendicativo e sanguinoso piano sopra descritto. Nella concretezza dei fatti persero la vita in 32 e fu, purtroppo, solo l’inizio della storia cruenta dell’omicidio rituale.
Un altro caso celebre fu quello di Simonino Da Trento, un bambino trovato senza vita, nella città settentrionale, nel 1475. Molti altri furono accusati in giro per l’Europa e trovarono la morte in seguito a vicende simili. Tra cacciate, massacri e genocidi, questa non è altro che l’ennesima triste pagina di storia inerente il popolo ebraico.