Una vicenda che nasce poco meno di un secolo fa, ma che circola solamente dal 1987. Nell’anno appena citato Oscar Rafael Padilla Lara, dottore guatemalteco in filosofia, avvocato e notaio per professione, ricevette da un anonimo proprietario terriero un’insolita immagine. Questa, unica fonte a noi nota almeno fino ad oggi, ritrae un grande volto roccioso, dai tratti stranamente caucasici, immerso nella natura incontaminata. Fu così che nel 1987 ebbe inizio il mistero della testa di pietra del Guatemala.
Perché mistero? Semplice, perché dopo il colpo di stato pianificato dagli americani nel 1954, a seguito del quale venne deposto il presidente democraticamente eletto Jacobo Árbenz Guzmán a favore del generale filo-statunitense Carlos Castillo Armas, la testa di pietra scomparve nel nulla. Si dice fosse divenuto un bersaglio per le esercitazione militari di alcuni controrivoluzionari. Fatto sta che del manufatto non si ebbero più notizie.
Padilla decise allora di rendere pubblica l’immagine, chiedendo il parere di esperti. In molti risposero e quasi tutti sottolinearono un aspetto pressoché enigmatico. Come poteva una testa di quelle dimensioni, con quelle peculiarità prettamente caucasiche (labbra sottili, occhi poco scavati, naso a punta rivolto all’insù), trovarsi in un luogo tanto remoto della giungla mesoamericana?
Una risposta estremamente generica alla domanda la si poté dare. La cultura Olmeca, florida nel centro America dal 1400 a.C. fino al 400 d.C., ci ha lasciato testimonianza di innumerevoli teste colossali realizzate in pietra. Archeologi e studiosi hanno a che fare con questi manufatti ogni giorno, ma le differenze tra le sculture olmeche e quella di Padilla (come ben presto iniziarono a chiamarla) sono chiarissime, limpide.
Qualcuno, più di qualcuno ha gridato a dei ritocchi fotografici, ma tecnologie riguardo l’editing dell’immagine erano primordiali alla fine degli anni ’80. Ipotesi nulla o quasi. Non mancarono allora, e in parte sono presenti ancora oggi, i complottisti: alieni, divinità scese in terra, racconti paranormali. Tutto si è detto, ma sono storie che lasciano il tempo che trovano.
Viste le incompatibilità storiche e artistiche, visto il mistero che tutt’oggi permane, la versione dei fatti più probabile fra tutte è, come spesso accade, la meno “romantica”: specialisti del settore sono concordi nell’affermare come la grande testa di pietra del Guatemala sia un manufatto di recente realizzazione (anni ’30 forse). Chi l’ha costruita, si sarebbe ispirato alle già nominate teste colossali olmeche. Tuttavia non c’è modo di confermare o smentire tale ipotesi, perché la scultura non c’è più e con lei se n’è andata per sempre altresì la verità.